Crisi Alitalia: con Etihad intesa vicina, ma gli esuberi restano oltre duemila

12 Giu 2014 19:39 - di Giovanni Trotta

I 2.250 esuberi di Alitalia «sono una condizione necessaria perché l’azienda possa avere una dimensione efficiente e competitiva». Così l’amministratore delegato di Alitalia Gabriele Del Torchio dopo l’incontro con i sindacati, spiegando che «il clima è preoccupato su quello che deve avvenire, ma ci si rende conto che creare l’alleanza con Etihad è l’unica opportunità». E poi: «Intorno al nodo degli esuberi stiamo dialogando e lavorando con i sindacati», ha spiegato Del Torchio e riferendosi alla riunione di queste ore ha aggiunto: «È iniziato il confronto, abbiamo precisato la nostra posizione e preso atto della posizione dei sindacati e abbiamo deciso di rivederci lunedì. Tutti abbiamo l’interesse a trovare una soluzione», ha aggiunto il numero uno di Alitalia, puntualizzando che «la trattativa è a tutto tondo, da una parte c’è il tema dei numeri degli esuberi e dall’altra le modalità di gestione». Debito ed esuberi, ma anche interventi infrastrutturali sugli aeroporti e nel collegamento ferroviario. Sono questi i nodi ancora da sciogliere per favorire la conclusione dell’accordo tra Alitalia ed Etihad. I primi due, in particolare, sono i veri scogli da superare per poter proseguire nella fase finale della trattativa: il negoziato con le banche dovrebbe essere ormai alla fase finale, mentre sugli esuberi è iniziato il confronto con i sindacati. Etihad chiede la rinegoziazione di 565 milioni di debito (su un totale di circa un miliardo). L’ipotesi su cui ci si sta concentrando è la cancellazione di un terzo e la conversione in azioni (con un convertendo a 2-3 anni) dei restanti due terzi. Le banche creditrici di Alitalia (Intesa, Unicredit, Mps e Popolare di Sondrio) non hanno ancora raggiunto una posizione condivisa. L’ad Del Torchio però nei giorni scorsi ha detto che «il negoziato è molto avanti». Giovedì mattina è iniziata la delicata trattativa sugli esuberi che entrerà nel vivo da lunedì: per i sindacati la situazione è complessa. Nel piano di Etihad sono indicati 2.251 esuberi, di cui 1.084 del personale di terra e 380 del personale navigante (di cui 258 assistenti di volo e 122 piloti), e in cui sono contati anche i 787 lavoratori già in cig a zero ore volontaria. Con questi esuberi l’organico di Alitalia passerà dagli attuali 13.721 dipendenti a quota 11.470. Etihad ha poi chiesto il superamento del decreto Bersani per Linate (che limita gli slot), di eliminare i vantaggi competitivi per le low cost e migliori collegamenti ferroviari con l’aeroporto di Fiumicino. Sul fronte aeroportuale, è ancora allo studio il provvedimento che riguarda Linate in vista di Expo. Il ministro dei trasporti Lupi sta inoltre lavorando per collegare con l’alta velocità i tre aeroporti internazionali, Fiumicino, Malpensa e Venezia: per questo chiesto al nuovo ad di Fs Michele Elia di capire i possibili costi e tempi per poter valutare come procedere.

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