Ultrasinistra: per 4 ultras No Tav il Pg della Cassazione chiede l’accusa di terrorismo

15 Mag 2014 12:44 - di Redazione

La Procura della Cassazione, rappresentata dal Pg Giovanni D’Angelo, ha chiesto la conferma della detenzione in carcere con l’accusa di terrorismo nei confronti dei quattro estremisti di sinistra No Tav per l’assalto al cantiere di Chiomonte del 14 maggio 2013. Il Pg ha chiesto la convalida dell’ordinanza del Tribunale del riesame di Torino dello scorso 9 gennaio nei confronti di Claudio Alberto, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi, rinviati a giudizio il 22 maggio in Corte d’Assise. Se la sesta sezione penale della Cassazione confermasse l’ordinanza di custodia così come è stata configurata dai giudici di Torino, sarebbe la prima volta – a quanto si è appreso da fonti della difesa – che viene configurata la responsabilità per terrorismo nei confronti di attivisti dell’ultrasinistra, gravitanti nella galassia No Tav, che andrebbero così incontro al rischio di pesanti condanne nel processo in Corte d’Assise la cui prima udienza è fissata per la prossima settimana. I quattro imputati avevano lanciato delle molotov oltre le reti del cantiere e, secondo l’accusa, avevano così messo in pericolo la vita di quattordici operai che lavoravano nel tunnel per via dei gas fumogeni. Invece la difesa dei quattro No Tav – affidata in Cassazione all’avvocato Claudio Novaro – sostiene che si è trattato solo di un’azione dimostrativa durata meno di due minuti senza che sia stata messa in pericolo l’incolumità dei lavoratori del cantiere.

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