Show in piazza e in tv: attenti, Grillo sta trascinando il Paese in un burrone

21 Mag 2014 19:06 - di Oreste Martino

Negli ultimi giorni di campagna elettorale Beppe Grillo ha messo in campo una strategia mediatica studiata a tavolino per cercare di essere il primo partito alle europee. Ha iniziato a dirsi certo che batterà tutti e che la sua vittoria smantellerà il sistema, ha attaccato duramente Napolitano additandolo come simbolo del vecchio e della conservazione, ha solleticato il giustizialismo che c’è nella pancia degli italiani lanciando i futuri processi via web alla classe dirigente.

Quanto sta accadendo rischia davvero di portare a un risultato elettorale senza precedenti, in grado di creare grossi problemi all’Italia. La vittoria di Grillo piace a chi vuole sfasciare (e sono molti gli italiani tentati dall’idea di azzerare la seconda Repubblica), ma rischia di travolgere il Paese in una nuova crisi. Non a caso lo spread sta risalendo, i mercati temono l’instabilità prodotta dai 5 Stelle e il capo dello Stato ha invitato gli italiani a non disertare le urne per evitare che l’astensionismo aiuti i populismi.

Beppe Grillo ha poi anche strizzato l’occhio agli elettori moderati presentandosi in maniera più felpata nel salotto di Bruno Vespa. Lo ha fatto per prendere voti al Pd e a Forza Italia e per presentarsi con un volto normale dinanzi a coloro che potrebbero essere preoccupati da un suo successo.

Renzi e Berlusconi di fronte all’avanzata populista si trovano entrambi in affanno. Il Cavaliere paga carissimo l’abbraccio iniziale con il premier, che a sua volta non ha fatto ancora nulla tranne gli annunci, e la sconfitta di quelli che erano i due pilastri del bipolarismo italiano potrebbe costringe i due ad abbracciarsi ancora di più. Se davvero dovesse esserci un’esplosione populista le strade sarebbero due, o andare al voto con l’attuale legge elettorale come chiede Grillo paralizzando il paese oppure rifare le larghe intese inserendo Forza Italia al governo. Un nuovo abbraccio servirebbe a mettere in sicurezza il governo e fare una legge elettorale che eviti lo sfascio del sistema. Questa opzione, però, ha come controindicazione un’ulteriore crescita del voto di protesta perché i Cinque Stelle avrebbero gioco facile a fare una campagna contro il nuovo inciucio con cui Berlusconi e Renzi vogliono fermare il cambiamento.

Ecco perché se davvero ci fosse un risultato importante di Grillo si aprirebbe una stagione sfascista molto pericolosa per l’Italia, le cui conseguenze politiche, istituzionali ed economiche sono oggi inimmaginabili, ma di certo gravissime.

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