Scambio di embrioni, si va verso una battaglia legale tra le coppie

3 Mag 2014 9:58 - di Redazione

«I nomi li abbiamo già scelti, ma li custodiamo nel nostro cuore». Così, in un’intervista al Corriere della Sera, la coppia finita protagonista dello scambio di embrioni al Pertini. I due ribadiscono di essere decisi a tenere i bambini, che nasceranno ad agosto: «Loro – spiega la donna – crescono in noi. E anche biologicamente stanno cambiando, adesso, dentro di me. Ogni giorno, continua il marito, pensiamo all’altra coppia, vittime pure loro. Ma se mi chiede adesso di incontrarli le rispondo: aspettiamo qualche minuto, eh?. Non sono nemici, ma nei loro panni, col cuore a pezzi, lascerei perdere. Hanno perso una fase fondamentale, la maternità. Mia moglie non è un animale da riproduzione». La coppia afferma di temere una battaglia legale: «Chiunque vincesse – continua l’uomo – sarebbe sconfitto. Io dico: facciamo nascere questi bambini e poi lasciamo che prevalga il buonsenso». E alla domanda se abbiano mai pensato di tenere un bambino per coppia, la moglie risponde: «Sì. Ma è un pensiero paradossale rispetto a una situazione paradossale». «Come fantasia folle» precisa il marito, che dice: «Il punto è: sarebbe giusto dividere i bambini per soddisfare un egoismo degli adulti? Non credo». La donna ricorda il giorno in cui ha scoperto di aspettare figli geneticamente non suoi: dopo la villocentesi, spiega, il primario “m’ha detto: signora, il suo patrimonio genetico non è compatibile”. «Il giorno più felice della mia vita devastato. Dentro hai qualcosa che sta crescendo ma non ti corrisponde. Da lì abbiamo dovuto decidere se portare avanti o no la gravidanza. Ci abbiamo pensato, ci ho pensato un giorno e basta», continua il marito «però poi ho pensato: chi sono per decidere della vita e della morte?». «Poi c’è una differenza tra padre e funzione paterna». Quanto allo scambio di embrioni, “parlare di errore umano offende l’intelligenza, continua l’uomo, questa è malasanità, imperizia”.

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