Riforme, Calderoli minaccia il governo: «O ci ascoltate o sarà il Vietnam». Si riaffaccia il presidenzialismo

29 Mag 2014 19:00 - di Mariano Folgori

È slittato al 3 giugno  il termine di presentazione in Senato degli emendamenti al ddl sulle riforme. Nel darne annuncio, il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli lancia un chiaro avvertimento a Renzi: «Il governo dimostri di saper cogliere l’occasione mostrando ascolto e rispetto per il Parlamento. Se così sarà ci saranno tempi stretti e una grande riforma, diversamente ci costringeranno al Vietnam». L’esponente leghista si dice anche «molto soddisfatto dell’intesa raggiunta con la presidente Finocchiaro e il ministro Boschi  per il rinvio del termine della presentazione degli emendamenti».Questo spazio temporale «deve essere utilizzato per raggiungere gli accordi politici che servono per realizzare la migliore riforma possibile. Sono convinto che anche alla luce dei recenti risultati delle elezioni europee ci siano tutte le condizioni per realizzare una grande riforma».

Va da sé che, per poter realmente parlare di “grande riforma” , occorrerebbe prevedere,  insieme alla revisione del bicameralismo e al cambiamento del Titolo V, anche il mutamento della forma di governo, passando quindi dalla repubblica parlamentare a quella semi-presidenziale. In tal senso vanno gli emendamenti sul presidenzialismo promossi da Maurizio Gasparri. L’idea del cambiamento della forma di governo è  ora sposata anche dall’Ncd. Gli alfaniani annunciano l’intenzione di proporre alla maggioranza, una volta messa in cantiere la riforma del Senato e dell’autonomia regionale, che «venga affrontata anche la riforma del semi-presidenzialismo o dell’elezione diretta del capo del governo». Così hanno dichiarato il capogruppo Maurizio Sacconi e il coordinatore nazionale, Gaetano Quagliariello. I due esponenti dell’Ncd hanno però corredato tale notizia con un polemico riferimento all’iniziativa di Gasparri. Pronta la risposta del vicepresidente del Senato: «Poiché è bene non insultare ma ragionare, non replicherò con gli stessi toni a Maurizio Sacconi che ha definito una sceneggiata la mia proposta sul presidenzialismo. Ho presentato emendamenti alla riforma costituzionale coerentemente con una posizione che ho sempre sostenuto in ogni fase della mia attività politica e parlamentare».  «Il tema del presidenzialismo – prosegue Gasparri– è stato più volte sottolineato e rilanciato dal presidente Berlusconi. Andrò quindi avanti con convinzione e coerenza, sperando che almeno su alcuni contenuti anche altri preferiscano adottare il mio stesso atteggiamento».

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