Meloni sotto la doccia, Grillo sul bidè, Renzi sul water: i lavoratori della Ideal standard strigliano i politici

21 Mag 2014 17:48 - di Guido Liberati

Politici italiani seduti sulla “tazza” o a farsi un bagno, ma invitati dagli operai a “non stare sereni” di fronte alla crisi della Ideal Standard di Zoppola (Pordenone). La campagna è stata promossa dagli operai della fabbrica friulanadi Orcenico di Zoppola (Pordenone), che puntano a diffondere in rete annunci e video provocatori concepiti per sensibilizzare politici e istituzioni sulla vicenda della loro azienda. Gli operai e le Rsu del marchio friulano si sono affidati al massmediologo Klaus Davi, che ha ideato gratuitamente la campagna e gli annunci per dare voce alla protesta degli operai e attirare l’attenzione della politica su una crisi industriale tra le più gravi nel Paese. Otto spot hanno per protagonisti altrettanti politici italiani: Matteo Renzi, Angelino Alfano, Silvio Berlusconi seduti sul water, Maria Elena Boschi nella vasca da bagno, Beppe Grillo e Matteo Salvini sul bidè, Federica Guidi e Giorgia Meloni sotto la doccia, tutti raffigurati in fotomontaggio su un sanitario firmato Ideal Standard. L’annuncio recita «Non stare sereno, l’Ideal Standard di Zoppola non deve chiudere! 500 famiglie stanno lottando per mantenerla in vita. Ricordatelo, magari anche quando sei in bagno». Ai primi di maggio le maestranze della fabbrica avevano bloccato la strada statale 13 “Pontebbana” in segno di protesta per l’apertura della procedura di mobilità annunciata da parte dell’azienda. Un blocco alla circolazione stradale intermittente, che ha fatto registrare disagi al traffico anche di una certa consistenza. I lavoratori hanno anche avviato il blocco alle merci in entrata e in uscita dallo stabilimento. Tra le iniziative di protesta dei dipendenti, una decina di operai sono saliti sul tetto della palazzina degli uffici dell’azienda, avviando uno sciopero della fame che va avanti da alcuni giorni. Per tutta risposta, giovedì scorso l’azienda ha presentato una proposta di mediazione che prevede la cassa integrazione in deroga invece della mobilità per i 400 dipendenti per favorire la nascita di una nuova realtà industriale con BPI, che ha manifestato interesse a rilevare lo stabilimento.

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