Lusi condannato: otto anni di reclusione per l’ex tesoriere della Margherita

2 Mag 2014 16:14 - di Redazione

Otto anni di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici. È la pena inflitta all’ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, dalla quarta sezione penale del tribunale di Roma. Lusi è stato condannato per appropriazione indebita per aver sottratto 25 milioni di euro al suo partito. È stato invece assolto dall’accusa di associazione a delinquere, ipotizzata dal pm. La condanna è stata comunque superiore a quella richiesta dalla procura, che ammontava a sette anni e mezzo. E superiori alle richieste sono state anche le condanne degli altri personaggi coinvolti in questa vicenda: i commercialisti Mario Montecchia e Giovanni Sebastio, ai quali sono state comminate rispettivamente pene di tre anni e sei mesi e due anni e otto mesi, a fronte di una richiesta di tre anni e due anni e due mesi. Condannata a un anno e 2 mesi anche l’ex collaboratrice Diana Ferri, per la quale la procura aveva chiesto l’assoluzione. Inoltre, il tribunale ha disposto per tutti e quattro gli imputati in solido il risarcimento del danno alla Margherita: 5mila euro immediatamente esecutivi e il resto da stabilire in sede civile. Cinquemila euro subito e il resto da decidere è anche quanto il solo Lusi dovrà versare a Francesco Rutelli, nei confronti del quale è stato riconosciuto colpevole di calunnia per aver parlato di un suo mandato fiduciario nella gestione dei fondi del partito. «Giustizia è fatta. Vengono dimostrate le esclusive responsabilità dell’ex tesoriere e dei suoi complici, e la nostra totale onestà, di politici e persone perbene», ha commentato l’ex leader della Margherita, sottolineando che con la condanna «si spazzano via tutti i veleni che furono diffusi». Il legale di Lusi, che ha fatto sapere di attendere le motivazioni della sentenza, ha invece sottolineato che «va ricordato che un senatore della Repubblica è stato arrestato per un reato da cui poi è stato assolto in giudizio». «Quello che va tenuto ben presente – ha proseguito l’avvocato Luca Petrucci – è che l’accusa di associazione a delinquere è caduta, anzi è stata dichiarata insussistente dalla stesso tribunale. Riguardo alla condanna va tenuto presente che ci sono anche delle contestazioni con possibili prescrizioni».

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *