Grillo e Renzi se le danno di santa ragione: uno arruola il Papa, l’altro si sente un sant’uomo

23 Mag 2014 20:48 - di Roberto Mariotti

Un po’ più di gente a Firenze c’era. Più di Roma, sicuro. Ma lì Matteo Renzi gioca in casa. E Beppe Grillo dal megapalco allestito in piazza San Giovanni non s’è fatto scappare l’occasione di infierire: «Mi fa pena – ha detto il comico genovese – questo ragazzo che ieri era a Piazza del Popolo senza popolo…». Quasi nello stesso istante, come a voler replicare in diretta, il premier ricordando il sacrificio di Giovanni Falcone e della sua scorta ha accusato Grillo di essere andato in Sicilia «a dire che la mafia non esisteva». Insomma, anche nella giornata conclusiva di questa campagna elettorale i due non se le sono certo mandate a dire. L’uno, il funambolico genovese, forse galvanizzato dall’enormità del palco e da tutti quelli che lo stavano ad incitare si è lasciato andare a nuove e più sbracate considerazioni sul «Pil che con l’inserimento di droga e prostituzione crescerà andando a puttane». L’altro, dal suo ex feudo fiorentino ha spiegato che gli ottanta euro promessi «non sono mancia, ma giustizia sociale» promettendo (come sempre) che «questo è solo l’inizio». Per il resto le due kermesse finali del capo dei Cinquestelle e del capo del governo sono scivolate via nell’alveo consolidato della routine elettorale. Bandiere, entusiasmo, speranza. Con l’Europa latitante e misconosciuta.  Riguardo ai promessi processi mediatici a imprenditori, giornalisti e politici, Grillo ha derubricato la minaccia, spiegando che «faremo un processino online per divertirci anche un po’. Sono venti anni che ci deridono,  ci sfruttano: potremo divertirci un po’?» Per parte sua Matteo Renzi ha riservato una stoccatina ai sindacati sostenendo, probabilmente ad uso e consumo di Susanna Camusso, che «quando fanno il loro lavoro i sindacati fanno bene, è quando fanno politica che fanno confusione, che sono un problema». Il capo pentastellato quasi in trance agonistica ha indicato, poi, alla piazza gli operatori televisivi presenti in massa: «Una delle prime colpe di come va questo paese ce l’hanno questi signori con le telecamere» ha tuonato mentre una selva di fischi saliva dalla piazza: « Ci ricorderemo di loro….la storia li eliminerà». E infine ha sparato la bomba, sorridendo sornione:« Anche il Papa si è iscritto al Blog: Lazzi, frizzi e applausi. L’appello finale del presidente del consiglio è stato invece quasi un ordine: «Bisogna andare a prendere uno per uno il voto di quelli di destra. Non è una parolaccia». Chissà, magari quelli di destra una bella e ben distinta parolaccia gliela faranno pervenire domenica dalle urne.

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