Berlusconi dice sì alle primarie: «È giusta la sfida tra chi ha consenso nel centrodestra»

6 Mag 2014 20:32 - di Corrado Vitale

Ne ha per tutti, Berlusconi, durante il suo intervento a Matrix. Torna a strapazzare Alfano.  Spara ad alzo zero contro Grillo. Punzecchia Renzi. Paventa il default di mezza Europa se non cambia la politica monetaria della Ue. Ma la sorpresa vera è la sua apertura all’ipotesi delle primarie: «Con Berlusconi sarebbe inutile, senza di me mi sembra logico mettere in lizza competitori che hanno più consenso». L’assetto del centrodestra è quindi destinato a subire sostanziali modifiche nei prossimi mesi? Per il resto, il Berlusconi di Matrix  dosa “carezze” e ceffoni sulla base di quella che egli ritiene sia l’odierna situazione sul campo della competizione politica.  Di Renzi fornisce questo ritratto agrodolce: «È innamorato della politica, è un uomo pieno di ambizione ed un grande scalatore politico. Ha percorso una strada molto breve per arrivare al vertice, una strada non democratica. Ha scalato la macchina di leader di mezza tacca e cioè il Pd visto che dall’altra parte c’era una macchina con un leader difficile da scalzare e cioè Berlusconi». Poi però precisa: «Io non ho mai usato la parola golpe, il governo di Renzi ha percorso una strada che non era nel percorso della democrazia, ma non l’ho mai definito un colpo di stato o un golpe».

Ma l’attacco più duro il leader di Forza Italia lo riserva al M5S: «Dietro Grillo non c’è nulla ma solo il pericolo di una dittatura dove non c’era nessuna libertà. Già adesso nel suo partito che è meglio chiamare setta chi non la pensa come lui viene cacciato. Grillo non è la soluzione ma il voto a lui è il disastro». Parole di inusitata durezza, che lasciano immaginare una infuocata polemica tra FI e M5S nel proseguo della campagna elettorale. Per quello che riguarda Alfano, Berlusconi rispolvera una sua vecchia definizione al vetriolo: «Non ha il quid della gratitudine».  Non può naturalmente mancare  in questi giorni un polemico e angosciato riferimento all’Europa: «L’Italia come la Francia o il Portogallo possono rischiare il default come l’Argentina perchè l’euro non è assistito dalla banca centrale. Io voglio sperare che si possa cambiare la politica europea».

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