Renzi perennemente in tv. Ma se per una volta ci va il Cav scoppia l’inferno. È la nuova “democrazia”

25 Apr 2014 20:04 - di Girolamo Fragalà

Le cinque ore al giorno in tv di Renzi passano inosservate, è sacrosanto, la beatificazione procede, il Pd gongola. Si rischia di vederlo ovunque, a mo’ di incubo, negli spot e nelle uova di Pasqua, allo stadio e al cinema, in discoteca e al bar, magari anche nella stanza da letto per darti la buonanotte. Si affaccia alla finestra e la grande stampa va in visibilio, che grande uomo, che grande leader, proprio quel che ci voleva. Vietato protestare, che sarà mai la par condicio? Matteo è Matteo e non si tocca, mica è come quello lì, il diavolo, il padrone, il pregiudicato. Poi accade che tra un Renzi sulla Rai e un Renzi su Mediaset, intervallato da un Renzi su La7 e un Renzi su Sky, si inserisce una puntata di Porta a Porta con Berlusconi. Apriti cielo, com’è possibile che quello lì parli ancora? Che democrazia è questa? E arriva il solito fiume di dichiarazioni indignate, dove si fanno le pulci a ogni parola pronunciata dal Cavaliere, a ogni gesto e anche a qualche sorriso di troppo. «È un disco stonato», tuona Luigi Zanda, presidente dei senatori “democratici”. «Fa campagna elettorale», dice Maria Elena Boschi, la ministra del Pd che vorrebbe un compagno e tre figli. «Berlusconi è un animale da campagna elettorale. Mettiamolo nell’angolo», urla il parlamentare Giacomo Portas. I montiani gridano allo scandalo: «Gli italiani che pagano il canone sono stati costretti ad assistere, a loro spese, all’ennesima performance di Silvio Berlusconi, in una trasmissione interamente dedicata a lui», dice Mariano Rubino, che forse ha acceso la tv solo in quell’occasione, visto che non si accorge dell’okkupazione televisiva da parte del governo. «Berlusconi guarda solo ai sondaggi», le parole di Dario Nardella. Per il Pd e i suoi alleati la democrazia c’è unicamente quando parla uno di loro. Altrimenti sono insulti e offese gratuite. «Il ritorno in campo di Berlusconi preoccupa la sinistra», afferma Maurizio Gasparri. Forse perché gli smacchiatori di giaguari hanno già fallito e i rottamatori finiranno per rottamarsi da soli. A conti fatti, però, la sinistra dimostra solo la sua immaturità. Perché sta replicando lo stesso copione da vent’anni. La politica è un’altra cosa, prima o poi se ne accorgeranno.

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