La Franzoni “pericolosa socialmente”. Ma la perizia non dice se potrebbe ancora uccidere….

26 Apr 2014 19:42 - di Redazione

Quattordici anni dopo l’omicidio del figlio Samuele Lorenzi, in Annamaria Franzoni ci sono ancora condizioni di pericolosità sociale e la donna ha bisogno di una psicoterapia di supporto. Pur non esprimendosi nello specifico sul rischio che possa o meno nuovamente uccidere, lo sostiene la perizia psichiatrica redatta dal professor Augusto Balloni, esperto incaricato dal tribunale di Sorveglianza di Bologna di valutare ancora una volta la personalità della donna per decidere sulla richiesta di detenzione domiciliare. La perizia, circa 80 pagine, è il frutto di una decina di incontri in oltre due mesi e le conclusioni, depositate prima di Pasqua, saranno discusse martedì in udienza, dove la difesa è comunque convinta di potersi giocare le proprie carte. Secondo quanto rivelato dalla trasmissione “Quarto grado”, la perizia sostiene che Franzoni, che sta scontando una condanna a 16 anni, è socialmente pericolosa: soffre di un “disturbo di adattamento” per “preoccupazione, facilità al pianto, problemi di interazione con il sistema carcerario” perché continua a proclamarsi innocente. È una sintesi che trova sostanziale conferma in ambienti giudiziari, anche se da più parti si stigmatizza la semplificazione di una riflessione che sarebbe molto più articolata. In particolare, si sottolinea che la perizia si è occupata della pericolosità sociale della donna come presunzione che questa possa commettere reati in genere, tenere “comportamenti antigiuridici”, mentre non si sarebbe soffermata nello specifico sul rischio di recidiva di omicidio. La perizia era stata conferita a gennaio dal tribunale proprio per poter decidere sulla richiesta avanzata da Franzoni, che da alcuni mesi ha ottenuto di poter lavorare all’esterno del carcere – è impegnata in attività di sartoria in una cooperativa sociale di una parrocchia – e ha usufruito di permessi per andare a casa, brevi periodi con il marito e i due figli. Ora vorrebbe rientrare stabilmente per assistere il figlio minore, avendo espiato almeno un terzo della pena. La perizia era stata decisa dai giudici che avevano ritenuto insufficienti, per avere un quadro della personalità, le relazioni del carcere e troppo risalenti nel tempo le consulenze processuali. «Non condivido il messaggio che è provenuto dalla trasmissione, con accento sulla pericolosità sociale di Annamaria. Ritengo che i contenuti della perizia siano più complessi e variegati e su questo si discuterà in udienza», dice il legale della donna Paola Savio. Per la difesa, infatti, nella perizia di Balloni si parlerebbe di pericolosità sociale residuale, dovuta anche alle condizioni detentive e contenibile con una psicoterapia. Davanti al tribunale verranno presentate anche le conclusioni del consulente di parte, professor Pietro Pietrini, che ha presenziato alle sedute. La Procura generale sembrerebbe orientata a chiedere un mantenimento dell’attuale situazione. Poi i giudici, probabilmente dopo qualche giorno, decideranno.

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