Il Signor Rossi (Enrico) affetto da “nevrosi da Cav”. Una camomilla gli farebbe bene

19 Apr 2014 18:41 - di Francesco Signoretta

Guai a confonderlo con il signor Rossi. Lui non è uno qualsiasi, si chiama Enrico ed è nientepopodimeno che il governatore della Toscana. E come tale sentirebbe come un’offesa l’essere paragonato a quel personaggio partorito dal fumettista Bruno Bozzetto, che rappresentava l’italiano medio e i suoi problemi, dal troppo lavoro alla nevrosi. Ma ultimamente Sua Eccellenza Enrico Rossi ha un problema di visibilità e ha trovato il modo di superarlo con l’aiuto di Facebook: scrive qualche frase, usa toni accesi e spera che venga ripresa dalle agenzie di stampa e dai quotidiani. Ma cosa dire per far notizia? Naturalmente esterna su Berlusconi, l’argomento che va bene in qualsiasi stagione, manco fosse un Crozza in tv o una Littizzetto a Sanremo. Peraltro lo fa con le stesse parole che usano i vecchi militanti della sinistra nostalgica, quelli che si riuniscono al bar del paese, attorno a un tavolo, davanti a un fiasco di vino. Nel giro di due o tre giorni ne ha sparate una dopo l’altra. L’esordio, prima della decisione dei giudici sui servizi sociali: «I giornali e i dirigenti della destra sono preoccupati che Berlusconi possa finire in carcere non avendo più la protezione da parlamentare. Io, al posto loro, starei sereno. Le carceri sono pieni di poveracci e di gente in attesa di giudizio. Berlusconi non è né l’uno né l’altro». Un’offesa gratuita che un presidente di Regione avrebbe potuto risparmiarsi. Qualcuno però ha ricordato a Sua Eccellenza Enrico Rossi che nel carcere ci sarà anche qualche poveraccio, ma nella maggior parte dei casi ci sono delinquenti, assassini, ladri, stupratori e quant’altro. Secondo post su Facebook, scritto dopo aver saputo che il Cav era destinato ai servizi sociali: «La sensazione è che gli sia stato fatto un trattamento di favore. Come ne La fattoria degli animali, dove tutti gli animali sono eguali ma qualcuno, come il maiale, è più eguale degli altri». Ma chi avrebbe “regalato” il trattamento di favore? Quei giudici che sono sì bravi, ma solo se massacrano il Cav. Il massimo della coerenza. Anche stavolta, il post su Facebook mostrava un governatore ansioso e un po’ in preda al rancore politico. Terzo intervento: «Berlusconi trasforma una punizione in uno spot elettorale». Non gli va bene niente, a Sua Eccellenza Enrico Rossi, nemmeno l’assurdità di vedere il leader del centrodestra mortificato con una “punizione” che molti leggono come una vendetta. Proprio per questo, dovrebbe essere il Signor Rossi di Bruno Bozzetto a non gradire il paragone: meglio essere un italiano medio, affaticato e magari nevrotico, che un governatore rancoroso. Che ripete la monotona canzonetta dell’antiberlusconismo, distorcendo un po’ la celebre canzone di Gaber con un “chi fa la doccia è contro il Cav, chi fa il bagno è a favore“. La politica ha bisogno di altro e qualcuno dovrebbe cominciare a rendersene conto.

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