Francia, una legge consentirà di donare ore di lavoro ai colleghi in gravi difficoltà

30 Apr 2014 20:05 - di Redazione

In Francia sarà presto possibile “donare” i propri giorni di riposo dal lavoro a un collega che si deve assentare perché il figlio è gravemente malato o vittima di un brutto incidente. Dopo il primo “sì” dell’Assemblea nazionale nel gennaio 2012, il testo è stato definitivamente adottato dal Senato. La nuova legge si ispira a un fatto avvenuto nel 2009: la vicenda di Christophe Germain, impiegato nello stabilimento Badoit di Saint-Galmier (centro-est). Per restare al fianco del figlio Mathys, di 11 anni, malato di un cancro al fegato, Germain ha prima esaurito tutti i suoi giorni di ferie e di riposo. Ha ottenuto poi una serie di congedi per malattia. Ma dopo tre mesi l’assistenza sanitaria gli ha risposto picche: il malato non era lui e quindi, per non perdere il posto, sarebbe dovuto tornare al lavoro. A questo punto è scattato lo slancio di solidarietà dei colleghi che hanno organizzato una vera e propria “colletta di ore” e in meno di quindici giorni hanno raccolto 170 giorni di riposo. La direzione ha dato il suo accordo e il padre disperato, senza perdere né lavoro né stipendio, è potuto tornare al fianco del figlio. Che però la malattia gli ha portato via nel dicembre di quell’anno. La vicenda ha ispirato il deputato della destra Ump Paul Salen. Il nuovo progetto di legge ha quindi fatto strada in Parlamento ed è stato ora adottato dai senatori, con voto contrario dei comunisti e nonostante qualche astensione e i dubbi dei socialisti. «Il testo è sostenuto da una reale aspettativa della popolazione, dal bisogno di solidarietà e aiuto reciproco, e permette alle famiglie di conciliare la professione con momenti tragici della vita» ha osservato la senatrice Ump Catherine Deroche. Forme simili di solidarietà tra colleghi esistono già in alcune grandi aziende francesi, ma il settore pubblico restava escluso. La legge, che dovrebbe prendere il nome del piccolo Mathys, alla cui dolorosa storia è ispirata, permette di donare anonimamente i propri giorni di riposo (a condizione di conservare quattro settimane di ferie all’anno) ai colleghi che hanno figli di meno di 20 anni gravemente malati o disabili. Il genitore, a cui viene chiesto di fornire un certificato medico, avrà diritto al 100% dello stipendio. Un enorme aiuto dal momento che il codice del lavoro accorda solo tre giorni all’anno di assenza per malattia di un figlio. E un “congedo parentale” di 14 mesi su tre anni, non remunerati, per i casi di malattia grave.

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