Centrella: «Sui fondi Ugl nessun mistero, tutte le operazioni sono documentabili»

15 Apr 2014 20:13 - di Redazione

«Non ho nulla da rimproverarmi e non mi dimetto, farò un passo indietro solo se me lo chiede la segreteria». Il leader dell’Ugl, Giovanni Centrella, ha replicato in conferenza stampa a Roma punto su punto alle contestazioni arrivate in queste ore dalla magistratura romana. «È tutto tracciabile e documentabile – ha spiegato il sindacalista assistito dall’avvocato Irma Conti – Le spese contestate fanno riferimento a 37 carte prepagate che io da segretario generale ho provveduto a girare ad altrettanti segretari confederali per le loro spese di rappresentanza. È una innovazione che io ho introdotto dal 2010, intestando a me stesso queste carte e l’ho fatto per ragioni di trasparenza e comodità. In base alle spese sostenute, ciascuno riceve il suo rimborso con giustificativi e adeguata documentazione. Otto mesi fa circa queste carte sono state disattivate perché temevo che fiscalmente potessi avere dei problemi». L’indagine della Procura di Roma  fa riferimento ad operazioni che risalgono al 2010. «Avendo un milione e 800mila iscritti – ha aggiunto – posso garantire che la somma contestata nel decreto di perquisizione è sicuramente inferiore di molto alle spese di rappresentanza. Io ho un reddito di 120mila euro perché sono anche consigliere del Cnel e dipendente Fiat: sono un operaio metalmeccanico, nato dal nulla e da quando sono diventato segretario generale ho fatto una sorta di spending review, risparmiando il più possibile». Centrella, che verrà riconvocato in Procura dopo Pasqua, oggi uscendo dagli uffici giudiziari, ha cercato di fugare ogni dubbio: «Molte delle spese che sostengo le ho fatto a mio carico. Ad esempio, pochi giorni ho pagato 578 euro per una cena con dirigenti Alitalia con la mia carta di credito».

Sulle tre voci di spesa che gli vengono contestate dalla procura di Roma Centrella ha spiegato: «Si tratta di bonifici dal 2010 ad oggi per un totale di 38.425 euro dal mio conto Ugl a quello di mia moglie. Si tratta degli stipendi che mi sono stati accreditati e che ho versato sul suo conto per non mischiare i miei soldi con quelli che gestivo del sindacato. La seconda cifra è di 338.150 euro versati sempre dal 2010 ad oggi su 37 carte di credito di altrettanti dirigenti Ugl per svolgere attività sindacale. Infine mi vengono contestati 216.887 euro passati nel 2010 dal conto Ugl al mio conto. Si trattò di una misura di precauzione perché scoprimmo il tentativo di truffa dell’allora segretario Ugl di Ravenna, il quale non aveva consegnato un carnet di assegni. Sulla vicenda ci sono delle denuncie in atto. I soldi furono poi riportati sul conto dell’Ugl». Centrella ha ricordato che l’indagine della Guardia di Finanza è partita da una segnalazione di Bankitalia riguardante operazioni bancarie sospette, che il leader Ugl considera invece «perfettamente tracciabili e riconducibili all’attività del sindacato».

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