Berlusconi, vigilia ad alta tensione: «Forza Italia è una sola, dobbiamo restare uniti contro gli attacchi»

9 Apr 2014 14:29 - di Gabriele Alberti

Il 10 aprile è alle porte, il momento della verità sta arrivando e Silvio Berlusconi decide comunque di uscire allo scoperto ed esternare come un vero leader con il pieno possesso del partito. Nella tarda serata di ieri il Cav veniva descritto come un misto di rabbia ed incredulità a seguito della decisione della corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo di respingere – anche in questo caso

in tempi record – la richiesta di sospendere gli effetti della sentenza Mediaset che gli impedisce di correre alle Europee. Un “niet” al quale aveva commentato con i suoi: «È sempre la stessa storia – sarebbe stato lo sfogo –  l’obiettivo resta quello di mettermi a tacere». Ma di tacere non se ne parla e nonostante la notizia di Strasburgo bruci ancora parecchio, il Cavaliere (dolorante ancora al ginocchio tanto da doversi sottoporre a delle infiltrazioni) sceglie di intervenire su un problema di liste sorto in Campania. «In questo delicato momento in cui la sinistra, avvalendosi del suo braccio giudiziario, vuole impedirmi» di condurre la campagna elettorale, «Forza Italia subisce senza reagire maldestri tentativi di sottrarle voti con la confusione e con l’inganno». «Forza Italia è la casa degli italiani che amano la libertà e che vogliono restare liberi. È il partito – sottolinea Berlusconi – di riferimento politico di tutti i moderati sia a livello nazionale, che regionale e locale». Un modo per chiarire che non si possono tenere i piedi in due staffe. «Non si può fare parte di FI e militare contemporaneamente in un altro partito. In FI – aggiunge il Cavaliere – non possono esserci correnti, rivendicazioni territoriali, ambizioni personali, così come invece sta avvenendo in Campania con il movimento Forza Campania, che dichiara di aderire a gruppi diversi da Forza Italia in Campania e di essere invece con Forza Italia a livello nazionale. Forza Italia è una ed una soltanto», rivendica. «I coordinatori regionali sono scelti dal presidente Berlusconi personalmente dopo approfondite consultazioni e godono della sua piena fiducia». Quindi che si faccia chiarezza e presto. «FI chiede ai simpatizzanti di Forza Campania di chiarire la propria posizione, anche in vista delle prossime amministrative per le quali solo e soltanto i dirigenti regionali di Forza Italia possono consentire l’utilizzo del simbolo ufficiale nei vari comuni. Per questi motivi, chi intende appoggiare candidati a Sindaco o liste locali diverse da quelle del nostro movimento non potrà più considerarsi parte di Forza Italia». O dentro o fuori.

Alla vigilia dell’udienza sembra che domani Silvio Berlusconi non sarà in aula davanti ai giudici cui ha chiesto di poter scontare in affidamento ai servizi sociali l’anno di pena inflittogli per frode fiscale. La presenza in aula d’altronde è facoltativa, «ma arrivare in aula con le stampelle, in un tribunale prevedibilmente invaso dai mass media, avrebbe significato in qualche modo spettacolarizzare un appuntamento che invece Berlusconi e i suoi avvocati vogliono avviare sui binari della normalità. Quindi, a meno di ripensamenti dell’ultimo minuto, Berlusconi aspetterà ad Arcore», si legge sul Giornale. Ben maggiore l’incertezza sulla decisione del giudici tra detenzine ai domiciliari o servii sociali, dopo che ieri il sito di Avvenire ipotizzava che il Cav possa essere destinato a una struttura per anziani disabili in zona Brianza. Qualunque sia la decisione, interviene Mariastella Gelmini, questa «apre nel corpo della democrazia una ferita». Sbaglia «chi pensa che le decisioni del Tribunale di Sorveglianza di Milano siano da guardare con il distacco di una sentenza già emessa, ma anzi mette un sigillo inquietante su una stagione politica. Negare l’agibilità civile e politica a Berlusconi significa negarla al partito in cui si riconosce la maggioranza di almeno due generazioni di italiani».

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