Abortire per andare al Grande Fratello: gli inglesi si ribellano all’idea choc della escort in cerca di fama

23 Apr 2014 11:52 - di Redattore 89

Ha suscitato sdegno, in Gran Bretagna, l’idea della 23enne Josie Cunningham di abortire per partecipare al Grande Fratello. Secondo un sondaggio del Daily Mirror, il 93% degli intervistati sarebbe pronto a boicottare la trasmissione nel caso venisse ammessa nella “casa”. Il problema, però, non si pone, perché

il canale che manda in onda il programma ha immediatamente fatto sapere che la Cunningham non ha alcuna possibilità di partecipare. Lo stesso manager della ragazza, indicata ora come modella ora come «escort» dalla stampa britannica, ha preso le distanze con un tweet in cui spiegava che «è la prima volta che spero che una mia cliente sia rifiutata». La Cunningham, incinta al quarto mese e già madre di due bambini di 3 e 6 anni, però, sembra non curarsi delle critiche, facendo sapere al mondo, tramite social network, che se è sfumata la possibilità del Grande Fratello «altre occasioni emergeranno». I giornali britannici la definiscono una «wannabe celebrity», una che vorrebbe essere famosa, senza possibilità di diventarlo. Una che ha delle velleità, anche se l’espressione inglese ha una connotazione ancora più negativa di quella italiana. D’altra parte, finora Josie ha avuto, sì, alcuni “quarti d’ora di celebrità”, ma mai in circostanze che potessero in qualche modo favorirne l’accettazione da parte del pubblico. Lo scorso anno fu al centro di un altro caso mediatico per aver gabbato il servizio sanitario nazionale riuscendo a farsi passare dalla “mutua” una mastoplastica additiva. Disse al suo medico che senza quell’intervento ne sarebbe andata della sua salute psichica, producendosi anche in un pianto disperato, di cui poi lei stessa riferì alla stampa. Oggi la foto profilo sulla sua pagina facebook la ritrae a torso nudo, con due adesivi sui capezzoli su cui si legge Nhs, National health service. «Le più controverse tette del Regno Unito, per gentile concessione del Servizio sanitario nazionale», si legge nelle informazioni, così, giusto per non consentire a nessun contribuente di dimenticarlo. Dopo quel colpaccio la Cunningham si disse sicura che avrebbe avuto un grande successo, andando a raccontare a tutti i media disponibili che non vedeva l’ora di posare in topless e di diventare come il suo mito, Katie Price, una modella maggiorata il cui primo (qualcuno dice unico) talento è alimentare il gossip. In effetti, qualche foto mezza nuda l’ha anche fatta, senza però raggiungere la fama desiderata. Ecco dunque la nuova trovata, quella dell’aborto, che «mi aiuterà – ha detto al Mirror – a fare carriera. L’anno prossimo, invece di avere un altro figlio, sarò famosa, guiderò una Range Rover rosa e avrò una casa grande». «Niente riuscirà a intralciare la mia strada», ha chiosato la Cunningham, non capendo che perfino la società più indulgente verso le celebrities ha trovato disgustosa e inaccettabile l’idea, fosse anche solo una provocazione, di abortire per avere successo.

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