Renzi pronto a fare l’inchino alla Merkel. E l’Italia rischia di fare la fine della Concordia

15 Mar 2014 19:57 - di Gabriele Farro

Al di là delle dichiarazioni un po’ patetiche («l’Europa siamo noi») la trasferta parigina di Renzi è un altro tentativo di gettare fumo negli occhi agli italiani. Il problema più grande del premier, infatti, non è tanto quello di moltiplicare pani e pesci, ma di non mostrarsi inginocchiato davanti alla Merkel come lo erano i suoi predecessori. In poche parole, vuole nascondere di essere il fratello gemello sia di Monti sia di Letta. Non è un problema da poco perché la sinistra italiana, negli ultimi anni, ha avuto uno stretto rapporto con la Cancelliera, non tanto per affinità ideologiche quanto per interesse politico: entrambe le parti volevano la cancellazione del governo Berlusconi. Di conseguenza, ora è difficile, se non impossibile, troncare la love story e l’incontro con Hollande – leader in declino – resta un piccolo show. Nei fatti, però, lo stesso Renzi sta preparando l’incontro a Berlino. L’obiettivo non è mostrare i muscoli ma avere il “permesso” per i suoi programmi economici. In sostanza, andrà dalla Merkel a supplicarla di dargli un po’ di ossigeno. «Abbiamo presidenti del Consiglio che vanno in giro per l’Europa a fare inchini, come lo stesso Renzi: io sono rimasta basita – ha detto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia – quando ho sentito dire da Renzi che sarebbe andato dalla Merkel con il suo Job’s Act. A parte che siamo in Italia, non in America, e in Italia il Job’s Act si chiama riforma del lavoro, che un presidente del Consiglio ritenga di andare a farsi “bollinare” da un suo parigrado una riforma che intende fare in patria io lo trovo avvilente». Tra tecnici e primi ministri “democratici”, dunque, l’Italia continua ad autoproclamarsi colonia, terra di conquista, terra di sudditi e questo è gravissimo perché colpisce la dignità nazionale.

Ma non è solo questo. Sull’azione di Renzi si staglia anche l’ombra di Berlusconi. Infatti, è bastato l’annuncio della sua volontà di candidarsi alle europee per creare crisi di panico. «Cercheranno di bloccarlo usando ogni arma – scrive Il Mattinale, la nota politica redatta dallo staff del gruppo di Forza Italia alla Camera – ma dov’è la novità? Cercare di escluderlo è un delitto contro la legge cardine della democrazia: “la sovranità appartiene al popolo“ (art.1 della Costituzione, secondo comma)». Eppure in questi giorni sembra di essere a Cartagine all’annuncio dello sbarco di Scipione. «Terrore puro – scrive Il Mattinale – Renzi e la sinistra sono spaventosissimi. Carthagini erat quidem ingens terror (Livio)». L’unica strada per la sinistra resta quella di piangere davanti alla Merkel e farsi dare un aiuto. Anche a costo di mettersi in ginocchio.

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