Quel sabato 29 marzo di 17 anni fa se ne andava Nicola Pasetto, deputato di Msi e poi di An

29 Mar 2014 18:19 - di Antonio Pannullo

Era sabato 29 marzo, come questo sabato 29 marzo, la notte di 17 anni fa in cui il deputato di Alleanza Nazionale Nicola Pasetto morì a bordo della sua automobile sull’autostrada Serenissima. Nicola ha fatto tutto presto, iniziò da giovanissimo al liceo di Verona Fracastoro a fare politica per il Fronte della Gioventù, e a 19 anni divenne il più giovane consigliere comunale della città scaligera. Consigliere missino, ovviamente. E a soli 30 anni, divenne il più giovane deputato del Movimento Sociale Italiano, era il 1992. Era uno dei ragazzi di Verona, la città del Nord Italia – insieme con Padova e Trieste – dove il Fronte della Gioventù riscuoteva i maggiori successi. E proprio uno dei leader della gioventù veronese, Ciro Maschio, scrisse per lui, l’anno della sua morte, il 1997, la canzone Vivere davvero”. Dice così: «Dove vai? Ma dove stai correndo? Forse dove è già il tuo cuore?». E più avanti ancora: «Ma c’è un modo solo per non morire mai, e quel modo è vivere davvero…». A soli 14 anni si iscrisse al Fonte, poi dopo liceo si laureò in giurisprudenza e divenne avvocato.  Intanto, nel consiglio comunale, fu puntuale accusatore del malcostume e della corruzione della classe politica italiana dell’arco costituzionale ben prima che esplodesse Tangentopoli. Entrato alla Camera, continuò a fare politica in modo determinato, coraggioso, a tratti aggressivo.Ma alla gente piaceva così. Non scese mai a compromessi, né con gli altri né con se stesso. Per questo fu rieletto sia nel 1994 sia nel 1996, e in questo periodo conseguì il record di interrogazioni parlamentari presentate. Incalzava il “sistema”, non si fermava mai. Era componente della commissione Affari sociali della Camera, nonché del Comitato centrale di Alleanza nazionale, e non trascurava il suo studio legale di Verona. Tra tutti questi impegni, andava anche allo stadio, tra gli ultras della curva sud dell’Hellas Verona di cui era tifoso sfegatato. Il 3 ottobre del 2008 la sua città natale gli ha dedicato un Lungadige che è stato inaugurato dall’allora presidente della Camera Gianfranco Fini e dal sindaco Flavio Tosi.

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