Prostituzione, la legge Merlin ha fallito: Forza Italia propone un referendum popolare

20 Mar 2014 20:44 - di Giovanni Trotta

A distanza di più di mezzo secolo dalla sua istituzione la legge Merlin si è rivelata un completo fallimento. Anzi, ha peggiorato la situazione. I dati sulla prostituzione e più ancora sul suo sfruttamento sono in aumento. Il gruppo di Forza Italia al consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha presentato una proposta per indire un referendum popolare per l’abrogazione della legge Merlin sull’abolizione della regolamentazione della prostituzione. «Lo scopo della proposta è quello di spingere il Parlamento a rivedere una legge che risale al 1958 e che, di fatto, ha fallito nel suo intento», ha detto il primo firmatario e vicecapogruppo consiliare, Rodolfo Ziberna. Secondo Forza Italia è «necessario che il Parlamento riprenda in mano il provvedimento», e lo aggiorni rispetto ai fenomeni attuali, «dalla prostituzione on-line alle baby squillo – insiste Ziberna – come di tutta la questione fiscale che non consente a chi svolge liberamente la professione di poter pagare le tasse e di poter usufruire di regolari contributi pensionistici». E i dati resi noti proprio in queste ore preoccupano: le donne vittime di tratta e costrette alla prostituzione nel 2013 sono state oltre 120.000 e di queste il 37% era minorenne nel momento in cui è arrivata in Italia. Sono per lo più nigeriane (36%) e rumene (22%). Oltre alla vita di strada queste donne subiscono violenze sessuali (il 56%), fisiche (32%) e psichiche (12%). Sono alcuni dati diffusi dal Servizio Antitratta della Comunità Papa Giovanni XXIII. Oltre che dalla Nigeria e dalla Romania, le donne vittime della tratta, finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, arrivano anche da Albania (10,5%), Bulgaria (9%), Moldavia (7%), Ucraina (6%), Cina (5%), altri Paesi dell’Est (4,5%). Delle 120mila donne straniere costrette alla prostituzione in Italia il 65% si prostituisce in strada, il 35% nei locali. «Tra i minori, le vittime sono per lo più ragazze, sfruttate principalmente nella prostituzione e provenienti dall’Est Europa o dalla Nigeria, ma cominciano ad affiorare – informa l’associazione – evidenze anche di sfruttamento nel lavoro di ragazzi (egiziani, cinesi) mentre fenomeni di tratta e grave sfruttamento riguardano anche minori provenienti per lo più dalla Romania e in particolare di origine Rom, coinvolti in circuiti di prostituzione, accattonaggio, attività illegali». Uno studio di qualche anno fa rilevava che sono circa 9 milioni gli italiani che frequentano prostitute. «A oggi questo dato tende ad aumentare», dice la Comunità Papa Giovanni sottolineando che il giro d’affari ammonta a una cifra che si aggira attorno ai 5 miliardi di euro, secondo un’indagine della commissione Affari sociali della Camera, «ma secondo le nostre stime è almeno il doppio». I clienti sono circa per il 23% celibi, per il 77% sposati e in oltre la metà dei casi i clienti fanno parte del ceto medio alto.

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