Marrazzo, Napolitano e la farsa del sacrario “fascista”: solidarietà dalla platea al sindaco di Affile

8 Mar 2014 16:30 - di Redazione
Sul palco di Fiuggi fa la sua apparizione virtuale, a sorpresa, anche Piero Marrazzo. Nessuna sorpresa, l’ex governatore dalle discutibili frequentazioni è citato come uno dei protagonisti della paradossale vicenda raccontata al congresso di Fratelli d’Italia dal sindaco di Affile, Ercole Viri, indagato dalla Procura di Tivoli per apologia di fascismo. Una storia italiana, fatta di equivoci e malafede, ma anche di pressioni mediatiche della sinistra e perfino del Colle per fare della costruzione del sacrario dedicato ai soldati di Affile, un caso politico finito addirittura sui rotocalchi internazionali. Ma che c’entra Marazzo? Bè, fu lui, e non un pericoloso fascista, a finanziare con i soldi della Regione Lazio la costruzione del monumento intitolato poi ad Augusto Graziani, il mareciallo fascista originario del paesino del Frusinate. “Ho avuto il terreno gratis, i finanziamenti dalla Regione e ho costruito un meravigliso parco, un gioiello, nel quale spicca il museo del soldati affilano, il cui più illustre rappresentante, orgoglio della comunità, è Graziani. Ma hanno scatenato contro di me perfino Napolitano…”, racconta Viri sul palco. Che strappa l’applauso e la solidarietà della platea quando annuncia che lui, indietro, non torna. Anche a costo di doversela vedere con i giudici.

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