Legge elettorale,voto segreto per gli emendamenti sulle quote rosa

10 Mar 2014 19:58 - di Redazione

Gli emendamenti sulle quote rosa alla legge elettorale saranno votati nell’Aula della Camera a scrutinio segreto. La votazione segreta è stata chiesta da 46 deputati singoli (e quindi non da un gruppo parlamentare). A quanto si apprende, molti di loro sono di FI. La decisione è arrivato dopo una convulsa giornata di trattative. Contrario all’emendamento sulla parità di genere il gruppo di Forza Italia, anche se diverse deputate azzurre, a partire da Lura  Ravetto e Mara Carfagna, che si sono  presentate in aula vestite di bianco per testimoniare la loro adesione al principio della  pari rappresentanza tra uomini e donne nella composizione delle liste elettorali. La loro iniziativa è stata condivisa da diverse deputate del Pd tra cui Alessadra Moretti e Rosi Bindi.  La contrarietà di FI è determinata dal fatto che si tratta di una modifica non prevista dall’accordo tra Berlusconi e Renzi. «Il patto con Renzi – afferma il capogruppo Renato Brunetta  – è stato finora rispettato da tutti. I cambiamenti sono stati sempre condivisi». Per sciogliere il nodo si è svolto nel corso della giornata un incontro tra il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi e Denis Verdini, braccio destro di Silvio Berlusconi e titolare per Forza Italia della riforma della legge elettorale. Alla fine la decisione del governo e della Commissione parlamentare di rimettersi all’Aula sullo spinoso emendamento. Un gruppo di deputate del Pd ha lanciato un appello in favore della parità di genere affermando che «la democrazia paritaria è un tema di qualità della rappresentanza che non ha nulla a che vedere con la richiesta di quote. La sfida non è quella della tutela al femminile, ma della ricerca di un equilibrio tra governabilità e rappresentanza».Da parte sua il parlamentare di FI Osvaldo Napoli rileva che «Non c’è un solo Paese dei 28 dell’Unione europea che preveda quote di riserva elettorale per le donne. La sola idea delle quote evoca una discriminazione, in positivo o in negativo dipende naturalmente dai punti di vista».

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