In Piemonte avanza la candidatura di Crosetto. Appello della Meloni a tutto il centrodestra

15 Mar 2014 16:55 - di Sandro Forte

In Piemonte, con le elezioni regionali alle porte, si aprono i toto-candidati. Per il centrosinistra emerge un solo nome che è quello di Sergio Chiamparino, mentre per il centrodestra avanza quello di Guido Crosetto, piemontese doc, tra i fondatori di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale. Un recente sondaggio Swg, commissionato da Fratelli d’Italia-An, evidenzia la preferenza netta per Crosetto, il solo in grado di tenere testa all’ormai collaudato ex sindaco Chiamparino. Il sondaggio è stato effettuato sul campione di 900 piemontesi che sono stati chiamati a valutare il grado di fiducia, di sfiducia e di conoscenza di ogni singolo candidato. A tal proposito Crosetto risulterebbe addirittura secondo, dopo il governatore uscente Roberto Cota, per grado di conoscenza. Quanto a quest’ultimo, i dati lo vogliono completamente fuori dal gioco elettorale. Tra gli altri candidati di centrodestra possibili una buona posizione l’ha ottenuta Claudia Porchietto, assessore del Lavoro, in terza posizione. Discreta anche la percentuale di Michele Coppola, assessore della Cultura, che con il 26% di preferenze batte addirittura il nome emergente di Forza Italia Gilberto Pichetto. Crosetto si è dichiarato disponibile a candidarsi, ma pure a sostenere l’ipotesi primarie, che considera un passaggio «per trovarsi uniti su un candidato forte». Nella direzione delle primarie spingono Nuovo Centrodestra e Fratelli d’Italia, ma un assist è arrivato anche dal governatore della Lombardia Roberto Maroni: in Piemonte – ha sottolineato l’esponente leghista – si apre «una straordinaria occasione per andare alle primarie. Ho sentito Alfano ed è d’accordo. Chiamparino è un avversario difficile: a maggior ragione servono le primarie e la Lega ci sarà». Resta da convincere Forza Italia, ma Crosetto non pensa che Berlusconi si metterà di traverso: «Non l’ho sentito in questi giorni, del resto l’accordo va trovato in Piemonte, Berlusconi non si è mai messo contro un accordo preso a livello regionale. E, per quanto lo conosco, non lo farebbe neppure questa volta». E il futuro del governatore uscente Roberto Cota? «È in Lega – ricorda il segretario federale del Carroccio, Matteo Salvini – come il mio e quello di tanti altri. Stiamo lavorando per vincere – aggiunge – Sono fiducioso che il centrodestra se la possa giocare». Ma senza Cota, ovviamente, dopo tutto quello che è successo.
A sostegno di Crosetto è intervenuta la presidente del suo partito, Giorgia Meloni: «Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale ha cercato fin dall’inizio di costruire le condizioni affinché il centrodestra potesse concorrere a vincere anche nelle elezioni regionali piemontesi. Abbiamo chiesto di individuare insieme il metodo migliore per scegliere il candidato della coalizione. Abbiamo proposto le primarie – continua la Meloni – ma abbiamo offerto la nostra disponibilità anche ad altri meccanismi, purché l’obiettivo fosse l’individuazione del candidato più forte. Abbiamo sondato tutti i possibili candidati e, senza possibilità di smentita, il più competitivo è risultato quello che noi abbiamo proposto fin dall’inizio: Guido Crosetto. Chiediamo ora agli altri partiti della coalizione di convergere sulla sua candidatura, oppure di spiegare per quali ragionamenti politici o per quali altri motivi il centrodestra non dovrebbe trovare l’unità sull’unico candidato che può davvero risultare competitivo ai fini della vittoria. Fare una scelta diversa – aggiunge la Meloni – significherebbe negare il metodo sempre proclamato nel centrodestra e dallo stesso Silvio Berlusconi e aver dato per persa la sfida in Piemonte. Vorrebbe dire aver privilegiato altri interessi, compreso quello dei singoli partiti che dovrebbero comporre la coalizione. Noi riaffermiamo la candidatura di Crosetto alla presidenza della Regione Piemonte per il centrodestra e chiediamo agli altri partiti di combattere questa sfida con noi. Chiamparino ha già ufficializzato la sua candidatura e il tempo stringe. Chiediamo ufficialmente di sapere entro martedì – conclude la Meloni – quali saranno le decisioni degli altri partiti del centrodestra, nella speranza che vogliano prediligere la strada dell’unità finalizzata alla vittoria e non quella della sconfitta certa per rincorrere egoismi di partito. È questo il vero banco di prova sulla reale volontà di far nascere per il futuro una forte e coesa coalizione alternativa alla sinistra».

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