Il gol di Floro Flores: vuole adottare il neonato abbandonato sulla Circumvesuviana

29 Mar 2014 20:18 - di Redazione

Calciatori ricchi, viziati e fuori dal mondo? Andatelo a dire ad Antonio Floro Flores, l’attaccante napoletano in forza al Sassuolo che ha commosso anche chi non segue il calcio con la sua intenzione di adottare il neonato abbandonato il 15 marzo nella stazione della Circumvesuviana di Baiano. Originario di Fuorigrotta, Floro Flores, che ha 31 anni, ha visto la notizia al telegiornale e ne ha parlato con la moglie Michela con la quale ha già tre figli. Da qui la decisione di allargare ulteriormente la famiglia chiedendo l’affidamento del bambino, chiamato Carmine dall’infermiera che per prima lo aveva soccorso in ospedale e successivamente Francesco in onore di Papa Bergoglio. Il bimbo, che secondo i medici aveva appena quattro giorni quando è stato ritrovato all’interno di una busta della spesa sotto i sedili del convoglio della Circumvesuviana che collega Napoli a Baiano, gode di ottima salute. Il suo peso, di due chilogrammi e seicento, è in costante aumento. Sul fronte delle indagini per individuare la persona che ha abbandonato il bambino, non ci sarebbero novità: dalle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza nelle venticinque stazioni tra Napoli e Baiano, l’attenzione degli investigatori si e’ concentrata su una donna tra i 35-40 anni di età, visibilmente provata, che indossava abiti medio-orientali. Per ora Carmine Francesco, registrato all’ufficio anagrafe del comune di Baiano con il cognome Valentino, viene amorevolmente accudito da medici e infermieri del reparto di Neonatologia dell’ospedale “Moscati” di Avellino. Sono tantissime le richieste di adozione pervenute sulle quali deciderà il magistrato. A queste si è aggiunta appunto quella di Floro Flores. L’attaccante, già in forza al Napoli e all’Udinese, ha motivato la sua decisione  via Twitter. «Dopo aver visto il piccolo Francesco, abbiamo seguito quello che dettava il cuore. Sono padre prima che un calciatore, non certo un eroe!». Al di là del valore sportivo, un gesto da campione di umanità.

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