Venditti, scandaloso show a Trieste: «Sarete stufi di sentir parlare delle foibe, lasciamole stare…»

12 Feb 2014 14:15 - di Desiree Ragazzi

«Lasciamo stare le foibe, che sarete stufi di sentire nominare». A parlare non è un ex partigiano, Pisapia o un politico di sinistra  – che ancora oggi, colpiti da rigurgiti ideologici, non accettano di condannare l’eccidio commesso dai comunisti titini –  ma un artista, un cantante, un “compagno”: Antonello Venditti. In tour per l’Italia a presentare il suo nuovo lavoro il cantautore romano ieri sera si è esibito in concerto al Politeama Rossetti di Trieste. Tre ore e mezzo di spettacolo narrato, con canzoni inframmezzate da racconti e spezzoni di vita. Poi, l’uscita sgradevole, forse nella speranza di far accendere i riflettori su di se. Ma quella frase sulle foibe ha gelato la sala. Non c’è stato nessun applauso, nessun “bravo”, nessun segno di approvazione. Tant’è che per scaldare l’atmosfera qualche minuto dopo si è  sfoderato la solita performance antifascista stile anni Settanta: «Sono cresciuto a Roma nel quartiere Trieste, quartiere fascista. C’è qualche fascista in sala? Speriamo di no». Anche qui il gelo più totale. Il racconto dell’accaduto è stata pubblicato sulla pagina Facebook di Paolo Rovis, capogruppo in consiglio comunale a Trieste del Nuovo centrodestra, che ha assistito allo spettacolo. «Mi chiedo – ha scritto su Fb – non solo in questo caso, perché un grande e bravo cantautore non si limiti a ciò che sa fare benissimo, cioè cantare e suonare, che peraltro è il motivo per cui il pubblico ha riempito il teatro, e si lanci invece in dissertazioni politiche. Non richieste e, francamente, stonate». In effetti, commenta poi al telefono, «Venditti se la poteva proprio risparmiare questa sua dissertazione sulle foibe e sui fascisti. Trieste è una città trasversalmente sensibile a questo tema. E poi venire a casa nostra, due giorni dopo la commemorazione del Giorno del Ricordo, e lanciare battute sul dramma delle foibe e dell’esodo istriano dalmata è stato veramente offensivo». Poi aggiunge: «Quanto ai fascisti in sala, lo sa che le dico? Per i primi posti si pagava 74 euro,  quindi anche se qualche fascista ci fosse stato era lì per ascoltarlo…». Ergo, «visto che non li gradiva avrebbe dovuto restituire i soldi del biglietto». Ma si sa un conto sono  le battute, le provocazioni, un altro i soldi.

La notizia pubblicata su Fb ha avuto una pioggia di critiche. «Io mi sarei alzata e avrei lasciato la sala… e con questo il compagno Venditti va nella lista nera», ha scritto Angela Verdiani. E così anche Andrea Stefani: «Parliamo di un cantautore che dieci anni fa poteva riempire uno stadio e oggi se la cava appena con un teatro. Siccome al di là di simpatia o antipatia è decisamente bravo nel suo mestiere, la notizia “è venuto Venditti a cantare al Rossetti e ha cantato bene” non è una notizia. È venuto Venditti e le ha sparate grosse invece per far parlare dell’evento… Poi chissà, magari gli hanno detto che Cristicchi al Rossetti ha iniziato un percorso che lo ha portato in Rai e ha pensato che magari portava fortuna anche a lui».

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