Mastrapasqua getta la spugna. E per il collezionista di poltrone spunta anche una laurea fasulla

1 Feb 2014 19:21 - di Guido Liberati

Il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, collezionista di poltrone, si è dimesso. Una scelta saggia secondo il premier Enrico Letta ma che non accontenta tutti: la Lega, infatti,  si chiede cosa aspetti a lasciare anche le altre 23 poltrone. La vertiginosa carriera di Mastrapasqua non pare sia supportata da un adeguato curriculm: si è laureato nel 1984 comprando gli esami ed è stato anche condannato per questo. Lo riporta il quotidiano Libero, che ha ripescato la vicenda giudiziaria in un momento in cui l’attenzione mediatica pare essersi focalizzata su questo manager statale che ricopre oltre venti incarichi pubblici e che da qualche giorno è indagato per truffa aggravata nell’ambito del suo ruolo di direttore generale dell’Ospedale israelitico. Il caso tirato fuori dal quotidiano diretto da Maurizio Belpietro è per certi versi inedito perché la vicenda processuale era finita su tutti i giornali ma il nome di Mastrapasqua non era mai stato reso pubblico. Era iniziato nella primavera del 1995 con l’arresto di uno studente di Economia de La Sapienza di Roma per avere comprato esami universitari. Quei fatti  determinarono l’ apertura di un’ indagine da parte della procura e risalgono al periodo compreso tra il 1977 e il 1982. Con la complicità di un bidello, Ennio Proietti, e di alcuni impiegati, molti studenti, pagando 60 mila lire ad esame, riuscirono ad ottenere la registrazione di prove mai sostenute nella banca dati della segreteria e la falsificazione degli statini. Le indagini hanno coinvolto complessivamente 160 persone.  Per la maggior parte di loro il gip dichiarò la prescrizione del reato, ma di fatto ci fu anche l’invalidazione degli esami e, di conseguenza, delle lauree. Fatto che si è verificato anche per l’attuale presidente dell’Inps. I giudici lo condannarono nel giugno del 1986 al pagamento delle spese processuali, a una multa di un milione di lire. Si legge nella sentenza di secondo grado, confermata dalla Cassazione il 4 aprile 1997: «Risulta incontrovertibilmente che l’appellante non ha sostenuto alcuni esami perché le firme sui verbali degli stessi non sono degli esaminatori. Nonostante ciò Mastrapasqua ha presentato domanda per sostenere l’esame di laurea e ha conseguito il relativo diploma». Un caso particolarmente imbarazzante, davanti al quale il diretto interessato ha detto a Libero di avere nuovamente sostenuto gli esami incriminati. «In pratica mi sono laureato due volte».

Cosa accade ora che le dimissioni sono arrivate? Nei prossimi giorni, secondo alcune fonti forse già nel prossimo Cdm, il governo deciderà come procedere alla sostituzione di Antonio Mastrapasqua alla presidenza dell’Inps. Un percorso accelerato rispetto alla naturale scadenza di fine 2014 e che vede Tiziano Treu in pole position in questa fase di traghettamento dell’istituto. ”Voi ne sapete certamente di più” taglia corto l’ex ministro senza voler commentare le voci che circolano subito dopo le dimissioni di Mastrapasqua. In queste ore non mancano comunque le altre candidature alla carica fino ad oggi occupata da Mastrapasqua, ad iniziare da Maurizio Sacconi, parlamentare del Nuovo Centrodestra e soprattutto già ministro del Lavoro e del Welfare durante i governi Berlusconi.

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