Marijuana in casa, donna arrestata a Napoli. Ma il vicolo si rivolta contro la polizia

22 Feb 2014 20:43 - di Redazione

Contrastare lo spaccio e l’uso di droga non è così semplice. Da un lato si invoca un alto livello di guardia da parte delle forze dell’ordine, ma quando i controlli producono effetti può capitare anche l’inverosimile, come in questo caso. Una donna aveva in casa circa ottanta

grammi di marijuana e per questo motivo è stata arrestata. Tutto bene, dunque. Macché. Quando gli agenti la stavano accompagnando in auto per poi raggiungere il commissariato, ecco scatenarsi le ire di alcuni parenti e vicini della donna, che  hanno cercato di ostacolare i poliziotti. Il fatto è avvenuto in via Purgatorio, a Napoli. In manette è finita Paola Volatile, di 35 anni, con l’accusa di di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio. In casa gli agenti all’interno di una borsa nera hanno rinvenuto un bilancino di precisione, alcune bustine di plastica contenenti complessivamente circa 30 grammi di marijuana, 120 bustine monodose ancora vuote ed un sacchetto più grande contenente altri circa 50 grammi della stessa sostanza stupefacente con un altro bilancino elettronico di precisione. In un cassetto sono stati poi trovati 80 euro che insieme alla marijuana sono stati sequestrati. Al momento di uscire dall’appartamento per condurla presso l’autovettura, i poliziotti sono stati però ostacolati da numerosi vicini, tra cui molti parenti della donna, che alla loro vista hanno iniziato ad urlare ed inveire. Ricordiamo che sono in aumento i consumi delle sostanze stupefacenti a Napoli e provincia. Maggiore consumo di cannabis, di cocaina e di eroina e un numero di decessi superiore alla media nazionale. Questi sono alcuni dei dati emersi durante la presentazione del Piano di Azione Nazionale per la prevenzione della diffusione delle Nuove sostanze Psicoattive avvenuta pochi giorni fa nella Sala Conferenze della Scuola di Medicina della SUN che ospita uno dei Centri di Allerta Precoce. Un incontro, promosso dal Dipartimento delle Politiche Antidroga della presidenza del consiglio dei ministri, riservato a tutti gli operatori dei settori fino al personale delle forze dell’ordine e della magistratura. Ancora molto va fatto, evidentemente, a livello culturale in un contesto in cui il traffico di stupefacenti è ormai da tempo il settore più redditizio delle principali organizzazioni criminali.

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