La rete incorona Renzi come miglior “comico” per la battuta “Beppe esci dal blog”. Ma c’è poco da ridere…

19 Feb 2014 17:41 - di Luca Maurelli

Molti hanno visto, in pochi hanno capito il senso di quello che accadeva in quella stanza nebulosa in cui due ectoplasmi umani dai contorni indefiniti litigavano come i bambini all’asilo davanti al panierino, in attesa della maestra che, purtroppo, non s’è vista. Ma alla fine tutti si sono fatti un’idea chiara, precisa, incontrovertibile di quei cinque minuti di confronto tra Grillo e Renzi. Chi tifava per Beppe gli ha tributato gli onori della vittoria, chi da prima era con Matteo lo ha incoronato asfaltatore indiscusso, chi invece non tifava è rimasto solo un po’ deluso, forse schifato, per l’assoluta mancanza di qualsiasi riferimento alla politica, al Paese, ai problemi reali, in quel nevrotico duello a rimbeccarsi sulla voce.

Inutile tastare sui social network il polso del Paese per capire chi abbia vinto il duello in streaming tra Grillo e Renzi. “Renzi asfaltato da Grillo”, “Grillo schiantato da Renzi”, si legge quasi in un ordine geometrico, a righe alternate, con l’intromissione rara degli osservatori neutrali che bacchettano a turno i due per il triste spettacolo messo in scena. L’opinione più diffusa tra i commentatori politici è che Renzi ne sia uscito da “statista”, per il tentativo di discutere di programmi e di contenuti, ma che al contempo abbia fatto la figura del “pirla” per essersi lasciato intrappolare dal leader dei Cinque Stelle in quel siparietto di accuse incassate nel tentativo di strappare un po’ di benevolenza in Parlamento verso il suo governo. Di Grillo, invece, tutti sottolineano la straordinaria aggressività, la cattiveria, l’arroganza, in coerenza con lo spirito “distruttivo” che segna la sua azione politica. Tutta roba che ha scaldato i cuori dei suoi seguaci, il popolo del “no” a tutto ciò che abbia a che fare con la politica romana, quelli che alla casta riservano, da tempo, il trattamento dell’odio, dell’astio, del rancore. Forse il commento migliore della giornata, un po’ piccante, è quello di una tal Gaia che su Twitter, in pieno dibattio su chi ha vinto, fa notare: “Sembriamo i musicisti del Titanic, mentre si affonda siamo qui che stabiliamo chi ce l’ha più lungo tra Renzi e Grillo’”. Come darle torto?

Di sicuro sul web c’è unanimità su chi ha sciorinato le migliori battute in quello show di avanspettacolo visto in streaming. Su tutto, vince la battuta di Renzi, “Beppe dai, esci dal blog”, o quella “ma per caso va male la prevendita del tuo show?” (che ha strappato una risata allo stesso comico ligure). Grillo ha fatto meno ridere, ma ha colpito nel segno quando ha raccontato la storia dei rimborsi del suo parlamentare Roberto Fico, che da presidente della Vigilanza Rai “ha speso solo 138 euro e forse ha fatto la cresta giusto su un paio di euro” (e qui ha riso  Del Rio, seduto accanto a Renzo). Ma in rete si sono letti anche giudizi più arguti. Il Grande Lebonsky spiega che “come al solito ci guadagna la vecchia volpe Berlusconi, che in autunno farà cadere il governo per vincere le elezioni”. E forse non ha tutti i torti nemmeno lui.

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