Il rischio secessione incombe sull’Ucraina. Barroso a Putin: lavori con l’Unione per l’integrità territoriale

25 Feb 2014 14:38 - di Redazione

“La Russia lavori con noi per garantire un’Ucraina unita” che sia “elemento di stabilità” e abbia buone relazioni con est e ovest”. È l’appello che giunge da Josè Manuel Barroso alla plenaria del Parlamento europeo: priorità è rispettare “l’unità territoriale del paese”. Cui replica indirettamente il ministro degli Esteri russo Lavrov, secondo cui Mosca non interferirà negli affari interni di Kiev e spera che anche i suoi partner occidentali assumano la stessa posizione. Intanto, la formazione di un nuovo governo ucraino di unità nazionale è stata rinviata a giovedì.

L’annuncio del rinvio è arrivato dal presidente ad interim Oleksandr Turcinov il quale ha anche riferito che esiste il rischio di secessione da parte delle regioni russofone, in particolare della Crimea. Un bilancio ufficiale degli scontri a Kiev, fatto dal ministero ucraino della Salute, parla intanto di 82 morti e 724 feriti. E prosegue l’opera di smantellamento dei simboli del totalitarismo: la stella sovietica a cinque punte che per decenni è stata sulla guglia del palazzo del parlamento ucraino è stata rimossa. L’ordine è stato dato dal vicepresidente dell’organo legislativo, Ruslan Koshulinski, membro del partito nazionalista Svoboda. Il Parlamento ucraino ha anche approvato con 339 voti a favore la proposta di far giudicare l’ormai ex presidente Viktor Ianukovich e altri funzionari a lui vicini da un tribunale internazionale “per crimini contro l’umanità durante i pacifici cortei di protesta tra il 30 novembre 2013 e il 22 febbraio 2014”. Per le presidenziali anticipate del 25 maggio (anticipo aspramente criticato dalla Russia) ha annunciato la sua candidatura Vitali Klitschko, uno dei principali leader dell’opposizione. Ex campione di boxe e leader del partito Udar (il partito del Pugno), Klitshko, figlio di un ufficiale dell’esercito sovietico, conta sul sostegno della cancelliera Angela Merkel.

La Ue – come ha spiegato il capo della diplomazia europea Catherine Ashton – sta attendendo la formazione del nuovo governo ucraino e la presentazione di un piano di riforme economiche che contribuirà a determinare la somma necessaria per l’assistenza finanziaria all’Ucraina. La Ashton ha evocato la possibilità di prestiti a breve e lungo termine, ricordando che sono in corso contatti anche con l’Fmi. La Ashton ha incontrato oggi a Kiev Iulia Timoshenko (la cui cella-vip, secondo alcuni media, sarà trasformata in un museo) e secondo il partito della Timoshenko, ‘Patria’, sia l’ex premier che la Ashton sono d’accordo sul fatto che il governo “debba includere rappresentanti di Maidan (la piazza di Kiev cuore della protesta antigovernativa) e specialisti”.

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