Il grillino del Grande Fratello contro la Bignardi: io becero come è stata becera lei

4 Feb 2014 10:30 - di Redazione

”È come se si fosse chiuso un ciclo. Come se, 15 anni dopo, mi fossi messo definitivamente alle spalle l’esperienza del Grande Fratello”. Daria Bignardi ”la consideravo un’amica. Fu la prima a intervistarmi quando uscii dalla casa. E adesso ci confrontiamo su un piano diverso. Di lei mi fidavo. Invece ci ha teso una trappola”. Lo dice Rocco Casalino, ex partecipante al reality show del Grande Fratello e oggi membro dello staff comunicazione del Movimento 5 stelle, intervistato dalla Stampa e da Repubblica. ”Sono stato becero. È vero – spiega al quotidiano torinese commentando il suo post sulla conduttrice delle Invasioni Barbariche -. Come è stata becera lei. Noi siamo stati vittime di un trattamento violento. E io ho cercato di farle capire come ci si sente in certi momenti”. ”Ho usato lo stesso metro che ha avuto lei in trasmissione quando ha chiesto a Di Battista se da bambino non lo facesse stare male avere un padre fascista”. ”Anch’io ho fatto una domanda. Ho provato in privato. Via sms. Non mi ha risposto. Allora ho scelto il blog”. ”Prima Daria ha messo in relazione Di Battista e il fascismo. Poi ha fatto entrare Augias e gli ha fatto dire che i nostri militanti hanno atteggiamenti squadristi. Uno schema chiaro. Al quale suo marito, Luca Sofri, non è estraneo. Nella pausa pubblicitaria le suggeriva all’orecchio le cose da dire”. ”Sono un attivista e un professionista – dice al quotidiano diretto da Ezio Mauro -, ma prima di tutto attivista. Se c’è da lottare, lotto”. ”Siamo in pieno bipolarismo: noi contro la casta – dice a proposito delle parole del premier a difesa di Daria Bignardi -. E la casta si difende. Letta si occupi dei problemi del Paese”.

Se Casalino non si pente dell’affondo contro Daria Bignardi, fa un passo indietro Claudio Messora, responsabile comunicazione dei Cinquestelle al Senato, che si giustifica così per il suo tweet contro Laura Boldrini: il tweet sul presidente della Camera (‘Cara Laura, volevo tranquillizzarti. Anche se noi del blog di Grillo fossimo tutti potenziali stupratori, tu non correresti alcun pericolo’, ndr) ”era dettato da profonda amarezza nel vedere come viene trattata un’opposizione votata da 9 milioni di persone”. Intervistato dal Corriere della Sera, si dice sorpreso che ”la Rete per i media non conti nulla quando bisogna finanziare la banda larga e sostenere l’informazione libera, mentre un tweet a mezzanotte nella tua community può diventare un caso politico”.

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