Fioroni morirà socialista: il Pd aderisce al Pse

27 Feb 2014 20:09 - di Redazione

Tempi duri per gli ex democristiani del Pd. La direzione del Partito democratico ha dato infatti il via libera all’adesione al Partito socialista europeo con 121 sì, un contrario e due astenuti. L’adesione è stata definita «una scelta contro noi stessi» da Beppe Fioroni, che ha concluso il suo intervento alla direzione del Pd, «ribadendo l’indisponibilità a morire socialdemocratici, auguro a voi tutti di vivere intensamente da democratici». Rivolgendosi poi a Renzi, Fioroni ha sottolineato come «il tuo percorso ambizioso debba declinarsi così anche in Europa» ma scegliendo il Pse «è difficile trovare un percorso innovativo». La risposta di Massimo D’Alema non si è fatta attendere «A Fioroni ricordo che quando creammo l’Ulivo, potevamo pensare di aver l’ambizione di rappresentare il vasto campo europeo. Nel frattempo Berlusconi è membro del Ppe e oggi rischiamo di essere noi l’anomalia in un quadro che si va bipolarizzando». Un duello verbale che ha suscitato le ironie dello stesso Renzi. «Anche io comprerò i pop corn per assistere all’epico scontro tra D’Alema e Fioroni», ha detto il premier riguardo alla proposta di D’Alema di fare un seminario con Fioroni su popolarismo e socialismo in Europa. Al di là delle ironie di Renzi, il voto ha fatto registrare più di un mal di pancia nel partito. «Sono sempre stato e rimango contrario alla scelta di aderire al Pse – fa sapere in un comunicato il deputato Pd Enrico Gasbarra – ma prendo atto della decisione del mio partito. Di certo non posso unirmi ai diffusi festeggiamenti perché siamo nati per scrivere una nuova storia in Italia e in Europa mentre scegliamo pigramente di rifugiarci nel vecchio contenitore della social democrazia europea, scegliamo di lasciare la Smart e di salire su una vecchia Skoda, a cui tentiamo di fare restyling». Le proteste dei popolari del Pd e la decisione di entrare nel Pse non hanno sorpreso più di tanto Maurizio Gasparri. «Il disagio di Fioroni – osserva il senatore di Forza Italia – è comprensibile. Ma prendersela con il Pd e con il nuovo segretario è inutile. Renzi ha fatto una scelta logica facendo aderire il suo partito al Pse. Il problema è molto più profondo e riguarda la vera collocazione che oggi hanno i moderati in Europa. Si ripresenta il tema del bipolarismo e della grande casa dei moderati, dei cattolici, dei riformisti che evidentemente nel centrodestra trova la sua naturale collocazione. In Europa come in Italia».

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