Dramma familiare in Brianza: un padre sgozza i due figli piccoli e poi tenta il suicidio

12 Feb 2014 13:07 - di Bianca Conte

L’ultima tragedia familiare ha l’aggravante dolorosa della normalità del quadro in cui si è consumata: un padre separato, con un lavoro ordinario, due figli piccoli, e le difficoltà quotidiane per riuscire a mantenerli. Una situazione di consueta problematicità, che però, come sempre più spesso accade ultimamente, può virare nel dramma nello spazio di un attimo. Di un momento di lucida follia. Quel tragico istante in cui un giovane uomo di 37 anni, si arma il pugno di un coltello da salumi, e taglia la gola ai suoi due figli di due e otto anni. Poi, dramma nel dramma, tenta il suicidio, ma viene salvato.

È accaduto a Paina, una frazione di Giussano (Monza Brianza) intorno alle venti di ieri sera. Le vittime sono una bambina di otto anni e un maschio di neppure due, avuti da due diverse relazioni. Il padre, Michele Graziano, viveva con i bambini in una casa dismessa, dalla quale stava traslocando, e nella quale aveva vissuto fino a quel momento in una condizione di precarietà: in quell’appartamento, infatti, ubicato sopra un restaurant wine bar, non c’era nemmeno la corrente elettrica. Ma Michele Graziano è un cassiere della Esselunga di Lissone (Monza Brianza), con difficoltà, tra mille preoccupazioni, (soprattutto quella di non riuscire a pagare gli alimenti per i due bambini), fino a quel momento era riuscito ad andare avanti con la sua vita e con quella dei suoi due figli. Ma la crisi ha strangolato nella sua morsa anche la vita di questo giovane genitore, e la depressione ha dato forse il colpo di grazia: l’uomo, infatti, secondo alcuni testimoni, era depresso e aveva già tentato il suicidio. Stava traslocando dopo la fine del suo matrimonio con una donna molto più giovane di lui, la seconda unione andata in fumo, dopo una storia conclusa anni fa con una coetanea.

«Si era separato poco prima di Natale senza grandi traumi, se non le classiche problematiche che si creano tra marito e moglie in quelle circostanze», ha commentato l’avvocato civilista che ha seguito la causa di separazione di Graziano. «Era preoccupato di non poter dare ai figli tutto il necessario – ha aggiunto il legale – faticava a pagare gli alimenti, ma nulla di più. Anche le due mamme dei bimbi sono donne assolutamente normali, nulla da dire». Già, le due mamme, subito informate della tragedia e sentite dagli inquirenti. Inquirenti che stanno indagando alla ricerca di un perché, oltre che sulle modalità dell’omicidio. Da quanto appreso finora, secondo le prime ricostruzioni, Michele Graziano, dopo aver ucciso i figli con un coltello, ha telefonato al fratello, che avrebbe subito dato l’allarme chiamando i soccorsi e i carabinieri della locale stazione, immediatamente giunti sul posto dove, oltre al ritrovamento dei due corpicini, si sono trovati di fronte l’uomo agonizzante, a cui hanno prestato i primi soccorsi. L’uomo è ora ricoverato nell’ospedale San Gerardo di Monza, ma non sarebbe in pericolo di vita. È lì: piantonato con l’accusa di duplice omicidio.

 

 

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