Cortei No-Tav, fibrillazioni a Milano,Torino, Napoli. Nell’Alessandrino strappate otto chilometri di recinzioni

22 Feb 2014 18:24 - di Giorgia Castelli

È un sabato ad alta tensione. A Torino, Milano, Genova, Trento, Val di Susa  e Napoli va in scena la protesta degli antagonisti No-Tav e dei loro sostenitori (compreso anche l’ex pm di Torino, Livio Pepino).  I cortei sono partiti puntualmente tutti nel pomeriggio, ma l’aria un po’ dovunque è molto tesa. Nel capoluogo lombardo sin da stamattina oltre 300 poliziotti e forze dell’ordine si sono schierati in strada, pronti a intervenire. Il corteo è stato aperto con uno striscione che riporta uno degli slogan più usati dai No-Tav “Terrorista è chi devasta e saccheggia i territori”. Prima della partenza gli organizzatori hanno allontanato i giornalisti dalla testa del corteo. Già nella giornata di ieri erano state scoperte numerose scritte e imbrattamenti all’esterno delle redazioni dei giornali. A Milano si concentrano realtà di tutta la Lombardia, con presenze da Varese e Bergamo, da Monza e Cremona. E si saldano bandiere di varie lotte: quella della Val Susa con i No-Expo, i No-Tem con i No-Canal, il sindacalismo di base con i comitati antisfratto e i centri sociali. Due manifestanti, vestiti con tute bianche, si sono arrampicati su una gru e hanno affisso un lungo striscione riportante la frase “No-Tav liberi”. È accaduto in corrispondenza del cantiere della metropolitana che si trova nella piazza del Cimitero Monumentale. I centri sociali hanno imbrattato le facciate dei palazzi con spray e adesivi, e hanno danneggiato le telecamere e le hanno coperte con vernice.

A Torino stesso clima. I manifestanti si sono riuniti nella centrale piazza Castello. Ma c’è stata poca partecipazione. Tante le bandiere No-Tav, mescolate ad altre di Rifondazione Comunista, Cub e Cobas. Ha aperto il corteo lo striscione “una sola grande opera: casa e reddito per tutti”. In testa al corteo c’è un furgone. A bordo uno speaker elenca le città dove si sta manifestando contro la Tav e la “repressione dello Stato” in Valle di Susa. C’è anche lo striscione “Chiara Matteo Claudio e Niccolò, liberi tutti i No-Tav e le No-Tav”. Al passaggio del corteo i No-Tav hanno lasciato scritte e volantini sui muri e sulle vetrine del centro. “Terrorista è chi militarizza i territori. Liberi tutti”, è la scritta firmata “No-Tav” che è stata realizzata sulla facciata dell’Accademia Albertina, nell’omonima via del centro del capoluogo piemontese. “La lotta non si arresta”, si legge invece su un volantino affisso sopra una vetrina che paragona il movimento No-Tav al mare. «Avete mai visto il mare farsi largo in mezzo ai boschi un bel pomeriggio di luglio – si legge ancora nel volantino – e andare contro le reti di un cantiere? Noi sì e ancora non ci sazia… ». I manifestanti a Pozzolo, in provincia di Alessandria hanno sradicato recinzioni del cantiere del Terzo Valico. In tutto sono stati strappati otto chilometri di recinzioni sull’area indicata come cava da cui ricavare ghiaia e altro materiale e poi da riempire con lo smarino del tunnel ferroviario.

Tensioni anche a Napoli. Oltre cinquecento disoccupati del “Progetto Bros” (1.500 secondo gli organizzatori), aderenti ai centri sociali e a collettivi studenteschi, sono partiti in corteo da Piazza Mancini diretti alla Prefettura di Napoli. La manifestazione è stata indetta in risposta all’inchiesta della procura di Napoli che ha portato il 13 febbraio scorso all’emissione di 25 provvedimenti cautelari nei confronti di altrettanti esponenti dei movimenti dei disoccupati organizzati. Il corteo è stato aperto da uno striscione con la scritta ”Le lotte sociali non si processano. Libertà per i compagni”. Un altro striscione recita: ”Da No-Tav ai Bros, tutti liberi. Diritto di resistenza alla crisi”. Lungo il percorso sono stati accesi alcuni fumogeni di colore rosso. Infine, circa un centinaio di persone, secondo le stime della questura, hanno partecipato alla manifestazione che si è tenuta a Ravenna, città dove ha sede la Cmc, cooperativa impegnata nell’opera in via di realizzazione in Val di Susa. Proprio davanti all’azienda c’è stato il lancio di alcuni sacchetti contenenti terra, accompagnato da slogan contro la Tav.

 

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