Cinquestelle contro la Bignardi: hai sposato il figlio di un assassino. Letta: fermiamo la corsa alle barbarie

3 Feb 2014 13:56 - di Redazione

Senza limiti e confini tra minacce e vendette verbali. Ora è la volta di Daria Bignardi, è lei nel mirino odierno del sito di Beppe Grillo che ospita una lettera aperta firmata Rocco Casalino (dell’ufficio stampa del Cinquestelle alla Camera) in cui si attacca la conduttrice de Le Invasioni Barbariche per il trattamento riservato al parlamentare grillino, Alessandro Di Battista.«Cara Daria Bignardi – scrive Casalino – ti propongo questa riflessione sulla trasmissione di venerdì sera. Come sarebbe per te se ti invitassi a una trasmissione tv e le domande fossero: come si sente tuo figlio a scuola ad avere il nonno mandante di un assassinio? Come è l’aver sposato il figlio di un assassino? E se insistessi su questa domanda come hai fatto tu per il padre ex fascista di Di Battista? E se, dopo aver avuto te ospite, invitassi uno scrittore che invece di parlare del suo libro raccontasse di cosa è stato Lotta Continua e di cosa pensa di te? E se questo scrittore utilizzasse il suo tempo non per parlare del suo libro ma per denigrare te che, oltretutto, saresti impossibilitata a difenderti?». La lettera è un’evidente “vendetta” delle punzecchiature alle quali la conduttrice (moglie appunto di Luca Sofri, figlio di Adriano, condannato per il delitto Calabresi) ha sottoposto il deputato grillino Alessandro Di Battista, “colpevole” di avere un papà fascista, «anzi – chiarisce con orgoglio il portavoce pentastellato – ex fascista perché ora è grillino».  «Tu penseresti che io sia stato corretto come conduttore – si legge ancora nella lettera aperta – o penseresti che questo invito sia stato una trappola ben orchestrata per far prevalere una idea e una tattica precostituita? Ad esempio che il Movimento Cinquestelle e i suoi parlamentari sono squadristi. Con una grande abilità sei passata dal papà fascista ad Augias (che ha definito i grillini “fascisti inconsapevoli”) che ci dipinge come neofascisti». Morale: «Assomigliate più voi a quel regime, voi che utilizzate tecniche da Istituto Luce, o noi che volevamo solo evitare che andassero 7,5 miliardi di euro alle banche? 7,5 miliardi che pagheremo noi tutti, tu e la tua famiglia comprese». Nella marmellata di allusioni e banalità,  l’attacco alla Bignardi «in quanto moglie del figlio di Sofri» appare la più sconveniente. L’attacco non è passato inosservato, tanto che persino il premier Enrico Letta, da Doha, ha sentito il bisogno di commentare duramente il fuor d’opera grillino. «È scandaloso, non posso non commentare le frasi folli di Grillo verso Daria Bignardi e suo marito: la corsa verso la barbarie intrapresa da Grillo, pare senza fine, non ci può essere tolleranza verso questo modo di fare politica».

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