Travaglio non gradisce l’assoluzione di Scajola. E i giudici diventano degli ingenui “creduloni”

28 Gen 2014 14:14 - di Luca Maurelli

Dopo aver ironizzato per anni sulla casa comprata con soldi di altri, ma a sua insaputa, dall’ex ministro Scajola, Marco Travaglio non ha preso benissimo la notizia dell’assoluzione del politico ligure. Puntuale, oggi, sulla prima pagina del Fatto, è arrivata una velenosissima dissertazione sulla sentenza, a suo avviso incomprensibile, ingenua, “avvincente” nelle motivazioni tutte da scoprire. “Innocente a sua insaputa”, titola Travaglio sul quotidiano da lui diretto. «Tutto ruota intorno al dolo: l’intenzione di violare la legge sul finanziamento pubblico dei partiti. Che, naturalmente, va dimostrato.  Il politico foraggiato può sostenere – e infatti di solito sostiene – di non sapere che il finanziamento provenisse dai fondi neri di una società di capitali senza deliberazione dell’organo societario competente e senza l’iscrizione a bilancio: pensava che l’imprenditore avesse preso i soldi dal suo patrimonio personale. In teoria, se non ci sono prove che lo smentiscano e se il giudice è particolarmente generoso o credulone, viene assolto. Potrebbe essere il caso di Scajola…». Gran creduloni, dunque, questi magistrati che assolvono il politico di centrodestra all’insaputa di Travaglio.

«Un’altra possibile spiegazione è che Scajola sia riuscito a convincere il Tribunale della sua versione che tanto buonumore suscitò a suo tempo in Italia e nel mondo: al compromesso con le proprietarie dell’immobile, non era presente nell’ufficio del notaio quando Zampolini arrivò con gli assegni circolari; dunque non si accorse che l’appartamento costava il triplo della somma versata da lui e che il resto l’avevano pagato altri, dunque anche in questo caso il suo dolo non c’è. Se il giudice si fosse bevuto una storia così comica bisognerebbe complimentarsi con lui per il suo spiccato sense of humour. Ma questo lo sapremo solo al deposito della motivazione….». Grandi umoristi, dunque, questi magistrati che all’insaputa di Travaglio assolvono il politico di centrodestra. «Scajola – prosegue il giornalista – acquistò un mega-appartamento in una delle zone più chic di Roma pagandone un terzo, mentre il resto lo versarono due costruttori che avevano appena beneficiato di due contratti senza gara dal suo ministero. Il che basterebbe e avanzerebbe, in un paese serio, per farlo scomparire dalla circolazione per sempre, invece siamo in Italia….». Gran paracula, dunque, questa Italia che all’insaputa di Travaglio assolve i politici di centrodestra. In questo caso commentare è lecito, criticare è giusto e qualsiasi ironia non va considerata pericolosa ingerenze o attacco all’autonomia dei giudici. E l’Anm, ovviamente, tacerà.

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