Ora sono otto i leader della sinistra che sono saliti sul ring con il Cavaliere

18 Gen 2014 20:22 - di Giovanni Trotta

È dal lontano 1994, anno della discesa in campo di Silvio Berlusconi, che dura il confronto tra lui e la sinistra. In 20 anni Berlusconi è stato dominus incontrastato del campo del centrodestra e ha duellato con una schiera di leader del campo avverso: Achille Occhetto, Romano Prodi, Francesco Rutelli, Massimo D’Alema, Walter Veltroni, Pierluigi Bersani (peraltro tutti ormai “rottamati”) e da oggi Matteo Renzi. Di incontri diretti, però, pochi: sei volte in televisione in faccia a faccia a ridosso delle elezioni, davanti a milioni di telespettatori: con Occhetto nel 1994, due volte con Prodi nel 1996 e due volte nel 2006 sempre con il professore e una volta, a sorpresa, con D’Alema e Rutelli a Ballarò nel 2005, e quattro incontri intorno a un tavolo, compreso quello con il sindaco di Firenze nella sede del Pd.

17 giugno 1997: D’Alema. È il più famoso, di sera a casa di Gianni Letta (presente anche, 17 anni dopo, alla riunione con Renzi) sulla Camilluccia, lontano dai palazzi della politica, per cercare un accordo sulle riforme costituzionali. Fu battezzato il ”patto della crostata”, siglato da Massimo D’Alema, Silvio Berlusconi, Franco Marini, e prese il nome, coniato da Francesco Cossiga, dal dolce che tradizionalmente veniva preparato per gli ospiti dalla moglie di Letta, Maddalena, ma non ebbe fortuna perché la Bicamerale di D’Alema saltò sul macigno della Giustizia.

30 novembre 2007: Veltroni. Il leader di Forza Italia ottimista dopo il faccia a faccia, alla Camera con il segretario del Pd. Si discute di riforme e di “Vassallum”, come sistema elettorale. Veltroni parla di «rilevanti punti di convergenza» ma dopo pochi mesi cade il governo Prodi.

16 maggio 2008: Veltroni. Quaranta minuti di colloquio tra Berlusconi e Walter Veltroni, a Palazzo Chigi, dopo la vittoria del Cavaliere alle politiche per suggellare il disgelo e provare ad avviare le riforme considerate sempre più urgenti. Anche lì si parlò di legge elettorale e di un testo Violante per le riforme ma poi non se ne fece nulla.

Poi, per quanto riguarda i duelli sul piccolo schermo, 23 marzo 1994: Berlusconi contro Occhetto. Segnò il debutto del Cavaliere. Organizzato su una sua televisione, Canale 5, da Enrico Mentana nella trasmissione ”Braccio di ferro”. 10 milioni di telespettatori, si parlò di un pareggio ma Berlusconi guarda caso poi stravinse alle elezioni…

12 aprile 1996: Berlusconi duella con il leader dell’Ulivo Prodi a “Linea 3” su Raitre condotto da Lucia Annunziata, e il 19 aprile a “Testa a testa”, su Canale 5, in studio sempre Enrico Mentana. Secondo alcuni osservatori, a prevalere fu Prodi. Al governo poi andò Prodi.

5 aprile 2005: Berlusconi-D’Alema-Rutelli. Senza alcun accordo preventivo, Berlusconi, sconfitto alle elezioni regionali, si presentò a sorpresa a una puntata di Ballarò, al posto di Enrico La Loggia, e duellò con il presidente dei Ds Massimo D’Alema, e con il leader della Margherita, Francesco Rutelli.

14 marzo 2006: doppio match Berlusconi-Prodi. A dieci anni dalla prima sfida, nuovo confronto tra i due, ospiti della Rai e del direttore del Tg1, Clemente Mimun. Un secondo round il 4 aprile, moderato da Bruno Vespa. Nelle battute finali, l’ormai celebre promessa del leader del centrodestra italiano: «Avete capito bene, aboliremo l’Ici». Vinse di stretta misura l’Unione di Prodi, ma Berlusconi partì con un gap enorme all’inizio della campagna elettorale. Lo recuperò tutto.

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