Nozze gay, Letta rischia di essere travolto dalla piazza. Come fu travolto Zapatero

7 Gen 2014 17:57 - di Girolamo Fragalà

La credibilità della politica non si misura né su Renzi che scopiazza il Fonzie di Happy Days né sulle uscite propagandistiche dei ministri, men che meno sulle uscite improvvisate di leader, presunti o veri che siano. C’è sempre il rischio di scivolare nel ridicolo, di spalancare la strada ai Masaniello di turno e di essere smascherati. E non basta – come ha dimostrato la stagione di Monti – avere gran parte della stampa a favore per “convincere” l’opinione pubblica e indirizzare il consenso perché non c’è santificazione che regga quando la gente è costretta a sopportare enorme sacrifici in nome di un non meglio definito interesse del Paese. Il più grave errore che sta commettendo il governo Letta è proprio questo, voler addomesticare il malcontento con argomenti che nessuno, ma proprio nessuno, ritiene siano una priorità. È paradossale infatti che, mentre scatta il trappolone di nuove tasse e dell’Imu riveduta (e corretta in peggio) si parli ogni giorno, in modo asfissiante, delle nozze gay, come se fossero il problema principale che hanno gli italiani. Sorge quindi il sospetto che da una parte ci sia un “debito elettorale” da pagare e dall’altra il goffo tentativo di deviare l’attenzione su altri temi. Ma il giochetto del centrosinistra è fin troppo evidente. Gli è andata male in passato, all’epoca di Rosy Bindi e dei tristemente famosi Dico, difficilmente potrà andar bene adesso. Anche perché il “fronte del no” ai matrimoni omosessuali non sta restando in silenzio e prepara una reazione. Il Forum della associazioni familiari è pronto a scendere in piazza: «Qualcuno ha provato nuovamente a portare il Papa dalla parte delle coppie gay, qualcuno tenta di dimostrare che in fondo famiglie e unioni civili pari sono. È il solito balletto delle parole in libertà», è il commento del presidente Francesco Belletti. «Per fortuna ci ha pensato il cardinal Bagnasco a riportare al cuore della questione: “I bambini, che sono la vita e la società di domani, hanno bisogno di riferimenti concreti, certi, sicuri. E soltanto il papà e la mamma, nella complementarietà dell’amore e nella radicale differenza sessuale, possono offrire in modo completo al bambino ed alla sua formazione integrale”…». Bisogna «evitare strani inciuci nei quali scambiare poltrone con il futuro delle famiglie. Già una volta le famiglie italiane sono andate in piazza a farsi sentire, e a sfogliare i quotidiani di questi giorni il ricordo del Family Day è ancora vivo in tutti. Per difendere il bene del Paese saremo dunque costretti a tornare sotto le finestre della politica?». Il centrosinistra rifletta e ricordi anche la grande manifestazione a Madrid, con i cinquecentomila in piazza contro la legge sui matrimoni gay voluta da Zapatero. Sappiamo tutti com’è andata. E com’è finita poi la stagione di Zapatero.

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