L’impossibile legge elettorale manderà a gambe all’aria il governo?

7 Gen 2014 10:09 - di Gennaro Malgieri

Scommettiamo che neppure adesso, quando tutto sembra apparecchiato al meglio, arriverà in tavola l’agognata legge elettorale? Ma no che non siamo pessimisti. Sono le distanze tra i partiti sulle proposte avanzate ad impedire una conclusione spedita e soddisfacente della tribolata vicenda. Se poi qualcuno degli aventi titolo s’incarognisce nel cercare di far male agli altri, è fatale che non si verrà a capo di nulla. Poniamo il caso che Forza Italia ed il Partito democratico si accordino su un nuovo Mattarellum o sul sistema spagnole rivisto e corretto, è fatale che Alfano e il Nuovo centrodestra, come pure la Lega, Grillo e forse Scelta civica dicano di no.

Ai “diversamente berlusconiani” sta bene l’ipotesi del “sindaco d’Italia” per garantirsi comunque una pattuglia parlamentare. Ma è proprio questa che gli si vuol negare da parte dei “berlusconiani ortodossi”: dunque, non ci stanno. Lo stesso vale per per Sel in rapporto al Pd, mentre il Movimento Cinque Stelle gioca una sua partita per non perdere peso: onestamente, il solo sistema che gli va bene, è il Porcellum che pure dice di averlo per primi contestati (ma quando, se neppure esisteva al tempo in cui venne varato?).

Si può fare una legge elettorale con una maggioranza risicata? E’ improbabile, ma anche inopportuno. E siccome le distanze sono incolmabili, ecco la ragione che ci fa propendere per un nulla di fatto. A meno che il Pd e Forza Italia non si convincano delle ragioni del Ncd sulle quali potrebbe convergere anche la Lega. Un’opposizione ci sarà comunque, ma non tale da mettere a repentaglio la tenuta della maggioranza e dunque del governo.

E  già, di questo al fondo si tratta. Se la legge elettorale dovesse essere il frutto di un inciucio al fuori dello steccato della coalizione sarà ben difficile che Letta superi la primavera, a prescindere dalle altre tegole che si abbatteranno sulla sua testa. Ed offrire soprattutto ai grillini un assist elettorale come la dissoluzione della maggioranza per “colpa” della legge elettorale sarebbe quanto meno dissennato.

Ecco perché in queste ore si sta facendo quadrato per salvare il salvabile, incombente oltretutto la pubblicazione delle motivazioni della Corte costituzionale. E’ probabile che verrà fuori un pateracchio, magari sull’asse fiorentino Renzi-Verdini. Che non accontenterà nessuno, ma almeno salverà ancora per un pezzo la legislatura. Non sarebbe poco di questi tempi.

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