La moglie italiana aveva portato i figli in Chiesa: marocchino tenta di ucciderla con un’accetta

16 Gen 2014 18:11 - di Antonio La Caria

Quella moglie italiana che, nonostante avvertimenti e minacce, continuava a portare i loro figli in una chiesa cattolica proprio non gli andava giù. E la decisione della donna di separarsi da lui, proprio a causa delle continue liti legate alla questione religiosa, la considerava una vera e propria provocazione. Così Mostapha Moufakkir, un marocchino di 48 anni, musulmano, quando si è incontrato con la moglie in casa di un amico comune, a Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia, per tentare la riappacificazione, non ci ha visto più. Di fronte alla constatazione che  la donna, madre di sei figli, di cui due da una precedente relazione, non sarebbe tornata con lui, ha impugnato un’accetta e ha tentato di colpirla, bloccato dal padrone di casa che, a fatica, è riuscito a consentire alla donna di sottrarsi ai colpi. Adesso è accusato di tentato omicidio e di maltrattamenti in famiglia e sottoposto a fermo dai carabinieri di Foggia. La donna è stata ferita di striscio a un braccio, a una mano e alla tempia, con prognosi di dieci giorni. Nel corso delle indagini è emerso che da tempo il marocchino era diventato violento e aggressivo. I carabinieri si sono mossi quando uno dei figli minori della vittima, ha raccontato ai militari dell’Aliquota Radiomobile che sua madre era stata aggredita con un’accetta dal marito. A quel punto sono partiti gli accertamenti finalizzati a ricostruire l’intera vicenda, mentre l’uomo si dava alla fuga nelle campagne del foggiano, ma veniva rintracciato dai carabinieri. Già in una precedente occasione l’uomo aveva tentato di colpire la moglie alle spalle con una spada ornamentale che si trovava in casa, ma anche in quella occasione la donna era riuscita a scappare. A causa di ripetute violenze la malcapitata era stata medicata altre volte, ma non aveva mai voluto denunciare il marito. Le violenze dell’uomo erano anche di tipo psicologico poiché  non perdeva occasione per aggredire verbalmente la moglie anche in presenza di estranei.

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