Condono fiscale: in Italia non si poteva fare perché la Ue non voleva. Lo fa Lisbona ed è boom di entrate

4 Gen 2014 18:57 - di Guido Liberati

Il fisco portoghese ha incassato 1,25 miliardi di euro grazie a una specie di amnistia fiscale che consentiva ai debitori di regolare entro la fine dell’anno le proprie pendenze. Lo ha reso noto il segretario di Stato per gli Affari Fiscali, Paulo Nuncio, spiegando che il risultato supera le più rosee previsioni del governo, che si aspettava 700 milioni di entrate. Il provvedimento era stato adottato dall’esecutivo di centrosinistra guidato da Pedro Passos Coelho nell’ambito della legge di bilancio per conseguire l’obiettivo del disavanzo pubblico al 5,5% del Pil previsto dagli accordi con la Troika per il prestito di 78 miliardi ottenuto nel 2011. Il maggior introito consente di far fronte al mancato risparmio di 700 milioni derivante dalla bocciatura del taglio delle pensioni superiori ai 600 euro, decisa dalla Corte suprema che lo ha ritenuto anticostiutuzionale. Secondo quanto reso noto dal ministero, hanno aderito al mini condono 54.000 imprenditori e 120.000 cittadini. Nel corso dell’ultima campagna elettorale, Silvio Berlusconi aveva lanciato la proposta di un condono tombale ma solo dopo «una profonda riforma del sistema fiscale». Una proposta che la Corte dei Conti, spiazzando tutti, aveva sposato. il Procuratore generale della Corte dei conti, Salvatore Nottola, in una conferenza stampa al termine della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario aveva sottolineato che «la normativa sul condono fiscale ha le sue ragioni con motivazioni che sono intuitive e fondate» e sono «la deflazione del contenzioso» e la possibilità «di realizzare in tempi rapidi introiti che difficilmente possono essere realizzati». Una bocciatura invece venne dalla sinistra e anche da alcuni alleati con la parola magica che blocca ogni decisione nazionale dall’entrata nell’euro: tecnicamente non si può fare perché verrebbe contestato dall’Unione europea. Oggi la notizia che arriva dal Portogallo smentisce i catastrofisti e i profeti di sventura: un condono fiscale si poteva fare e gli introiti sarebbero stati un toccasana per le casse dello Stato. Ma la sinistra e la Merkel hanno deciso diversamente.

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