Blitz della Lorenzin al Cardarelli. Non la riconoscono: «Scusi, che disturbi ha?»

25 Gen 2014 18:53 - di Antonella Ambrosioni

Commedia degli equivoci al Cardarelli di Napoli. Una bella signora bionda, slanciata, giacca grigia, camicetta bianca e jeans si presenta al triage. «Sono qui per una visita…». Subito  l’infermiere risponde: «Quali sintomi accusa?». Ma la signora in questione non è una paziente qualunque e non intende farsi visitare. Al contrario. È il ministro della Salute Beatrice Lorenzin in persona, arrivata d’improvviso all’ospedale per una “visita” un po’ particolare, un blitz in grande stile. Il fatto è che non la riconoscono: un pittoresco fuori programma, quasi un ingresso cabarettistico ha dato il via all’ispezione a sorpresa del ministro della Salute  nell’ospedale Cardarelli, da sempre ben noto alle cronache per le sue criticità e per i non frequenti casi di malasanità. Una struttura da monitorare, come molto spesso era solito fare – negli anni ’70 e ’80 – il Msi napoletano, sempre attento a salvaguardare il corretto funzionamento di una struttura tradizionalmente sotto pressione per essere il presidio ospedaliero di riferimento di tutto il Sud.

Il misunderstanding si chiarisce e il tono, da comico, diventa serio. Dopo lo smarrimento iniziale la Lorenzina inizia la sua ispezione proprio dal pronto soccorso, facendosi spiegare il funzionamento del sistema dell’accettazione. Poi si reca nelle medicherie dove si  intrattiene con il personale medico e paramedico. Il ministro si è anche avvicinata ai malati presenti nella medicheria, fornendo conforto e parole di grande cordialità. Accanto a lei durante il tour, il primario Fiorella Paladino e il  direttore generale Rocco Granata. Il personale medico  ha subito colto l’occasione per illustrarle la situazione del nosocomio: «È un ospedale sotto stress – ha detto il chirurgo Pasquale Zenone – che dall’inizio dell’anno, cioè in appena 25 giorni, ha dovuto trattare complessivamente ben 6500 ingressi». Al ministro, il chirurgo ha anche sottolineato che c’è la cattiva abitudine di recarsi in ospedale per disturbi anche lievi che «tolgono tempo ai pazienti che hanno veramente urgenza di essere assistiti». E per dare forza a questa affermazione ha citato un esempio calzante, «il caso delle partite del Napoli.  Quando gioca il Napoli – ha proseguito il chirurgo – gli ingressi calano drasticamente». Un caso?

«Ho trovato un ospedale in cui alcune cose funzionano benissimo e dove ci sono problemi che sono l’epifenomeno dei problemi della sanità italiana»: è il resoconto dell’ispezione del ministro della Salute che certo non scopre nulla di nuovo. «Sono stata fortunata, anzi sono stati fortunati gli operatori: oggi è una giornata tranquilla». Ma, generalmente, il numero delle persone che si recano al Cardarelli per farsi curare non è così basso come quello che ha trovato il ministro. Non è una novità, del resto. che ci sia «un cattivo rapporto con il territorio», ha spiegato. «La struttura è tecnologicamente avanzata, lo sanno tutti e quindi tutti vengono in questo ospedale, senza filtri, anche non andando in altre strutture che sono sul territorio, che potrebbero benissimo assorbire e frenare l’arrivo in un ospedale come questo». La Lorenzin sciorina temi annosi, come la carenza del personale, il problema del blocco del turn over , il problema dei precari. Niente di nuovo, se non, almeno, una nota comica iniziale che al Cardarelli non dimenticheranno…

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