Bambino conteso: dal dramma del videomessaggio alla farsa del nonno “scippato” in tv alla D’Urso

16 Gen 2014 13:02 - di Bianca Conte

Appelli in diretta tv. Videomessaggi diffusi in Rete. Ospiti contesi dalle telecamere, e giurati popolari chiamati a esprimere con un like sulla tastiera, o con il telecomando in mano, un personale verdetto nel processo mediatico del giorno. Così, accade che un bimbo di Parma conteso tra due genitori, finisca per far contendere da due canali (Raiuno e Canale 5), e due trasmissioni pomeridiane concorrenti, (La vita in diretta e Pomeriggio Cinque), il nonno del piccolo, ospite in tv per raccontare pregresso e sviluppi della complicata storia familiare: con tutto il corollario di risentimento tra le due conduttrici (Barbara D’Urso e Paola Perego). Dunque, colpo di scena nel colpo di scena, dopo Maurizio Rigamonti che sparisce improvvisamente con il figlio che è con lui in vacanza, al termine di un servizio sparisce (ma solo dal video) anche nonno Annibale Rigamonti; ma il pubblico è subito rassicurato: dissolto da Canale 5, il super-ospite è pronto a riapparire su Raiuno, basta cambiare canale e il mistero è risolto.

Ipotizzando, allora, un’ideale graduatoria dei drammi rilanciati dal web e amplificati dalla tv, fino a qualche giorno fa avremmo detto che il bambino conteso più famoso d’Italia (suo malgrado) era il piccolo protagonista (e vittima) di un video che ha fatto il giro dei canali nazionali quando, ormai nell’ottobre del 2012, fu prelevato dalla scuola frequentata a Cittadella, in esecuzione di un provvedimento giudiziario, per essere affidato a una casa famiglia dove poter riannodare i fili del rapporto con il padre, spezzati da una guerra tra i genitori combattuta a colpi di ricorsi, accuse e recriminazioni, ricadute puntualmente sulle spalle del figlio. Ma la graduatoria dell’orrore, si sa, è sempre pronta ad aggiornare posizioni e defezioni in nome dell’ultimo scandalo. Dell’ultimo scoop. Dell’ultimo “caso” su cui esprimere un giudizio con un “clik” o con un “pollice verso”. Così, accade che in questi ultimi giorni svetti in pole position in Rete, sbattuto davanti le telecamere che si contendono protagonisti, vittime e comprimari, l’ultimo dramma familiare trasformato in farsa, e ora ridotto addirittura al grottesco.

Purtroppo la vicenda, ancora una volta, investe un bambino di otto anni, tirato per la giacchetta dal padre – Maurizio Rigamonti, un imprenditore di Parma – e dalla madre, originaria di Los Angeles, che vive in Italia (Laura Calder). La diatriba tra i due per l’affidamento del figlio comincia già quattro fa, e diventa immediatamente una battaglia legale segnata da denunce e accuse incrociate: la donna accusa l’ex marito di abusi – per cui è al via il processo in Italia – mentre il padre ha denunciato la ex moglie si sottrazione di minore, accusa che però è stata archiviata. Il bambino oggi è in affidamento condiviso a entrambi, ma la situazione precipita lo scorso 6 gennaio quando – nel corso di una breve vacanza sulla neve – padre e figlio spariscono senza lasciare tracce. La madre, che avrebbe dovuto riprendere il bambino dopo le vacanze natalizie, perde dunque ogni contatto con il figlio, e denuncia la sua sparizione alla polizia di Parma. Quindi, il colpo di scena: in queste ore padre e figlio riappaiono grazie a un videomessaggio, diffuso su Youtube, per far dire al piccolo «che non è il papà che è cattivo» ma «la mamma». Nessuna indicazione, tuttavia, su dove i due si trovino al momento. Solo l’assicurazione – ribadita con una mail inviata nei giorni scorsi – di voler tornare al più presto. Rigamonti, infatti, a detta del suo legale, starebbe cercando il modo meno traumatico per riportare a casa il piccolo. Un po’ tardi, però, per preoccuparsi delle ripercussioni traumatiche…

 

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