Per rianimare le primarie del Pd c’è la gara a chi la spara più grossa: Civati vuole “emulare” Papa Francesco

5 Dic 2013 10:46 - di Antonella Ambrosioni

Pensierini per le primarie: “Quando sarò segretario del Pd”. Svolgimento. Il temino di Pippo Civati inizia così: «Quando sarò segretario, mi piacerebbe chiamare gli iscritti al Pd come fa Bergoglio con i fedeli e coinvolgerli tutti nel rinnovamento». Un piccolo “delirio” questo paragone papale. Ma quando un candidato non scalda i cuori non ha molte soluzioni: o le spara grosse o abbandona direttamente la pugna. Civati ha preferito la prima soluzione, anche se molto pretenziosa, pensando di essere forse originale, visto il piattume. Tanto, deve essersi detto, peggio di così… Le primarie del Pd, infatti, si stanno trascinando stancamente verso l’8 dicembre e la vittoria di Renzi sembra scontata. Un po’ il disinteresse del popolo Pd (anche gli ascolti del confronto Sky sono crollati), un po’ la certezza del successo del sindaco di Firenze, un po’ la strategia dei bersaniani (che sono ancora tanti) di non promuovere l’evento, come dicono i maligni, se uno non si promuove da sé è finita. L’anno scorso furono 3 milioni i partecipanti alle consultazioni. Sotto i 2, sarà flop. Civati, intanto, affida l’anima al Papa, nella speranza di conquistare quella della base del Pd. Ma sarà dura. I due sfidanti non scaldano i cuori e non hanno grosse novità da comunicare: Cuperlo con toni ispirati cerca di arringare gli elettori puntando sull’orgoglio, «sull’autonomia culturale della sinistra», sulla rottura con Renzi, identificato con il vecchio perché «è in sostanziale continuità con l’impianto moderato che ha segnato l’ultimo ventennio». «Voglio un Pd rigererato nelle sue cellule», parla come un genetista. Con scarso successo, con scarse ovazioni: i songdaggi lo danno addirittura al terzo posto, figuriamoci.  Civati, tra i due litiganti, cerca di fare una partita a sé adottando una tattica “francescana”, come spiega intervistato dal Qn: «Voglio chiarire una volta per tutte come vengono gestiti i soldi, quanto entra, quanto esce, come si spende». Si vola alto, ragazzi… Anche l’economia domestica non sembra essere un argomento  così galvanizzante per una base molto esasperata. Lo spettacolo è questo, il flop delle primirarie più che un rischio è una previsione molto realistica. Più che le primarie dell’Immacolata molti elettori del Pd preferiranno il “ponte” dell’Immacolata…

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