Misteri Rai: viale Mazzini ha quadruplicato il compenso a Floris, ma lo aveva già sotto contratto

4 Dic 2013 17:48 - di Redattore 92

«Ho appena depositato in commissione di Vigilanza Rai un’interrogazione per chiedere gli opportuni chiarimenti sul contratto in essere tra l’azienda del servizio pubblico e il giornalista Giovanni Floris». Lo annuncia il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta. «Il conduttore di Ballarò – scrive Brunetta – sarebbe stato per molti anni legato alla Rai da un contratto di lavoro a tempo indeterminato. A partire dal 2007, su suo personale impulso, avrebbe richiesto e ottenuto dalla Rai la stipula di un nuovo contratto di lavoro autonomo, da libero professionista, ricevendo un compenso quattro volte superiore rispetto a quello percepito in precedenza, con un evidente aggravio di costi per l’azienda. Perché la Rai ha accettato delle condizioni tanto sfavorevoli? Per di più, il nuovo contratto, conterrebbe al suo interno una piccola, ma interessante clausola secondo la quale, alla scadenza del contratto, la Rai sarebbe obbligata alla riassunzione. Se tutto questo fosse confermato ci troveremmo di fronte ad un contratto di lavoro mai visto nel panorama giuslavorista, che racchiude al suo interno tutti i benefici di un contratto da libero professionista, insieme alle garanzie di un contratto a tempo indeterminato, praticamente un sogno per le migliaia di giovani precari che lavorano nel mondo dell’informazione, a partire proprio dalla Rai».  «Alla faccia della coerenza: tra i libri pubblicati da Floris – insiste l’esponente di Forza Italia – spicca su tutti un titolo Mal di merito. L’epidemia di raccomandazioni che paralizza l’Italia. Auspico che, nel più breve tempo possibile, la presidente Anna Maria Tarantola e il direttore generale Luigi Gubitosi contribuiscano a fare piena luce su questa vicenda, che se confermata, si configurerebbe come un vero schiaffo alla politica di risanamento e spending review promossa dagli attuali vertici Rai. Come piace dire a Floris, “Alè”».

In estate Floris era stato pesantemente attaccato da Beppe Grillo per i suoi compensi esagerati e ritenne opportuno rispondere con un’intervista proprio al sito web del Movimento 5 Stelle. «Penso sarebbe giusto pubblicare i compensi dei conduttori Rai – rispose il 46enne giornalista romano – Io non posso dire quanto guadagno per una questione di divulgabilità dei dati personali. Posso fare questo: autorizzo la Rai, anche subito, a dare i miei dati. Comunque sapete quanto guadagno, c’è scritto su tutti i siti internet». Alla domanda dell’intervistatore: «Cinquecentomila euro l’anno?». Floris aveva risposto: «Sì, la cifra secondo me è quella. Ma credo che andrebbe messa insieme ai guadagni che Ballarò porta alla Rai, cioè 14 milioni di euro l’anno».

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