La norma sulle slot? Per Renzi “è una porcata”. Ma non dice che in Senato l’hanno votata anche i suoi…

20 Dic 2013 9:38 - di Redazione

La norma che penalizza gli enti locali impegnati in prima linea contro il gioco d’azzardo, approvata nel decreto salva Roma, spacca il Pd e fa andare su tutte le furie Matteo Renzi che la definisce “una porcata” a tutti gli effetti. Il fatto, spiega Federica Chiavaroli, la senatrice del Nuovo Centrodestra che quella norma l’ha presentata, è che “in un bilancio così ingessato come quello dello Stato le uniche due voci sulle quali sia più facile agire sono il fumo e il gioco”. E stavolta è sul gioco che il governo cerca di far cassa. Ma è la minaccia di ritorsioni contro i comuni “virtuosi” che cercano di combattere la ludopatia restringendo gli spazi delle slot (meno soldi in arrivo dallo Stato) che fa gridare allo scandalo Renzi, l’opposizione, sindaci e governatori del calibro di Maroni e Zingaretti. «Che vergogna! La potente e ricchissima lobby delle slot e del gioco d’azzardo ha colpito ancora», commenta il governatore lombardo. «Contrasteremo in tutti i modi norme statali che limitano la sacrosanta battaglia contro il gioco d’azzardo e le mafie che spesso si nascondono dietroı, afferma il presidente della regione Lazio. Ma mentre in molti prendono le distanze dall’ emendamento Chiavaroli, mercoledì al Senato l’hanno votato quasi tutti, renziani compresi. Uniche eccezioni: M5S e Lega. La norma (emendamento 1.150) è passata con 140 “si” (Pd, Sc, Ncd, Gal), 128 “no” e 3 astenuti. I tabulati delle votazioni spiegano che dei 128 contrari (Sel, M5S, FI, Lega), i Dem che si sono opposti sono stati solo 4: Laura Puppato, Stefano Vaccari, Roberto Ruta, Lucrezia Ricchiuti. Mentre in 88 hanno votato a favore, e tra questi proprio quei renziani che oggi, dopo il niet del segretario, ne chiedono una modifica: Andrea Marcucci, Rosa Maria Di Giorgi, Stefania Pezzopane. Il capogruppo, Luigi Zanda, risulta assente al momento del voto, mentre i tre astenuti sono stati: Corradino Mineo, Riccardo Nencini (Psi) e Francesco Palermo (Autonomie). «Ho chiesto al Pd di rimediare», ribatte Renzi che definisce “inaccettabile la norma”. Il Pd, assicura, “bloccherà la porcata sulle slot”. Ma non sarà così facile. Intanto la “figuraccia è stata fatta”, si osserva nel Pd. E l’ha fatta anche il governo, avvertono i 5 Stelle, che ha dimostrato ancora una volta come si parli tanto di crescita, ma poi “per far cassa si punta sempre sui più deboli” visto che alle slot machine “non ci giocano certo i ricchi”.

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