I “laici” se la prendono anche con un presepe allestito nelle stazioni di provincia. È la Francia di Hollande…

20 Dic 2013 17:27 - di Antonio Pannullo

Quando non è il crocifisso, è il presepe. A forza di andare avanti con la laicità del politicamente corretto – che ci viene direttamente da oltre oceano – finirà che un giorno qualcuno, passando per San Gregorio Armeno, protesterà con i vigili urbani perché le statuine turbano la sua concezione religiosa, e anche la via più famosa del mondo per i presepi verrà chiusa… Fantascienza? Allarmismo? Non tanto, se vediamo cosa è successo nella Francia laicista di Hollande: polemiche per la presenza di un presepio sistemato davanti alla biglietteria di una stazione ferroviaria di Villefranche-de-Rouergue, nell’Aveyron, che violerebbe il principio di laicità nei luoghi pubblici. Dopo le proteste di un viaggiatore, il presepe è stato temporaneamente coperto. «In seguito alla protesta di un utente, non possiamo esporre il presepe. Presepe che la stazione di Villefranche esponeva da oltre dieci anni», affermavano dispiaciuti i dipendenti della stazione, che da oltre dieci anni allestiscono e curano quel presepio per le feste natalizie. In un secondo tempo, la scena della natività è stata nuovamente scoperta e resa visibile a tutti. Ma le polemiche non si placano. Tanto che la Sncf, la società ferroviaria francese, ha deciso di organizzare un dibattito sul principio di laicità insieme ai dipendenti della stazione. Come è noto, in Italia, nelle principali stazioni, c’è un presepe allestito. Vedremo che succederà quando un viaggiatore problematico porrà la questione. Ma… un momento: e se a qualcuno desse fastidio il presepe allestito in piazza San Pietro?

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