I deputati grillini occupano i banchi del governo: seduta sospesa alla Camera

4 Dic 2013 18:42 - di Redazione

Momenti di confusione alla Camera dei Deputati, dove i deputati grillini si sono fatti notare, mettendosi seduti ai banchi del governo. Mentre dai banchi del Pd si urlava «Fuori!», la vicepresidente Marina Sereni invocava l’intervento dei commessi sospendendo la seduta. I deputati M5S protestavano contro l’esame della ratifica dell’Accordo tra Albania, Grecia e Italia sul progetto del gasdotto “Trans Adriatic Pipeline” (Tap), su cui si stavano per esaminare le pregiudiziali di costituzionalità, dopo che era stato deciso di accantonare delle missioni in vista della redazione di un testo unitario. Dopo un acceso scambio di battute con la presidenza, Alessandro Di Battista, Carlo Sibilia, Massimo Artini e Filippo Gallinella si sono diretti ai banchi del governo. Alcuni si sono seduti ai posti dei ministri, altri sui banchi. A quel punto, dopo l’intervento del governo, la seduta è stata sospesa per riportare l’ordine. I deputati M5S si sono duramente opposti all’inversione dell’ordine del giorno determinato dall’accantonamento delle mozioni sulla dismissione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali per passare alla ratifica del Tap. «Non si può votare questo provvedimento in sessione di bilancio», ha detto il capogruppo M5S Alessio Villarosa. Ma il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini ha ammonito che ove non si addivenga alla ratifica l’Italia sarà soggetta al pagamento di sanzioni. La seduta è stata di nuovo sospesa. I deputati M5S a quel punto hanno abbandonato il banco del governo per raggrupparsi in un altra parte dell’Emiciclo.

Il provvedimento in questione è stato già approvato dal Senato senza che i grillini avessero fatto alcuna forma di protesta. È relativo alla costituzione della società Trans Adriatic Pipeline AG per la realizzazione del gasdotto transfrontaliero, che appartiene alla società svizzera Axpo (42.5 per cento), alla società norvegese Statoil (42.5 per cento) e alla società tedesca E.ON Ruhrgas (15 per cento). Il punto di partenza dell’infrastruttura sarà situato in Grecia ed il percorso si svilupperà lungo l’Albania per approdare in Italia. Il Gasdotto sarà lungo 800 km circa, di cui 105 km offshore nel mar Adriatico, e trasporterà circa 10 miliardi di metri cubi all’anno; in futuro si prevede un ulteriore incremento – realizzabile senza dover sostituire o posare nuovi tubi – di 10 miliardi di metri cubi/anno.

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