Andrea, Marco e Francesca primeggiano fra i nomi più usati nell’anno che sta per finire, mentre tramonta “Mario Rossi”

28 Dic 2013 11:47 - di Redazione

Mario Rossi non è più sinonimo dell’italiano medio: adesso bisognerebbe pensare a qualche altro nome, anche perché Mario nel corso degli anni è scivolato via via sempre più in basso nelle liste delle anagrafi comunali. Ma la tradizione resiste e i nomi Giuseppe e Maria figurano ancora nella classifica di quelli più usati, anche se, è inutile nasconderlo, in tante realtà territoriali primeggiano ormai Andrea, Marco e Francesco. Allo stesso modo, in campo femminile, di Francesca, che si appresta a insidiare il primato storico di Maria e Anna. È quanto emerge da uno studio del linguista Enzo Caffarelli, che ha fotografato per Anci Rivista l’onomastica in 60 Comuni capoluogo analizzando le anagrafi dei Municipi. Il “crollo” di Mario Rossi, utilizzato da anni per indicare l’italiano medio, viene certificato dal fatto che il nome Mario non risulta essere il più diffuso, visto che a Roma scivola al nono posto, a Trieste al decimo, a Napoli all’undicesimo e a Venezia e Cagliari al dodicesimo. Altra novità – ricorda lo studio – è il sorpasso di Giuseppe da parte di Andrea, primatista nel 2013 in 24 tra i 60 Comuni oggetto della ricerca. In campo femminile, come accennato, dopo Maria e Anna troviamo Francesca; e tutto ciò nonostante Maria non occupi al momento il gradino più alto a Napoli, Caserta e Livorno. Tante le novità portate dal 2012: tra i maschi svettano Alessandro e Lorenzo, seguiti da Leonardo, Andrea e Matteo. A livello territoriale il nome Alessandro può essere definito quello più settentrionale, con 14 primi posti su 17 nelle regioni del Nord. Centro-settentrionali sono anche i 7 di Leonardo e i 7 di Matteo; quelli di Andrea si dividono tra il Nord e la Sicilia; meridionali, invece, 3 su 4 per Francesco e 2 sardi su 3 per Cagliari.
Pur non essendo una regola fissa – spiega lo studio di Caffarelli – esistono poi “specialità locali” che tali sono sempre state e che si sono spostate solo con i loro portatori nell’ambito dei grandi flussi migratori. Ecco perché i maggiori terminali delle migrazioni dal Sud – Torino, Milano, Genova e Roma – si presentano con alte frequenze di nomi come Salvatore o Pasquale, Gaetano o Rocco, Vito o Carmelo, o anche Rosario o Carmine, e di altri ancora più connotati territorialmente, come il siciliano e calabrese Antonino (2.027 oggi a Torino), il palermitano e agrigentino Calogero (556) e i napoletani Gennaro (476) e Ciro (450), sempre nel capoluogo piemontese. La ricerca ha poi acceso i riflettori sui nomi degli stranieri di recente immigrazione. A Torino ad esempio al 64/mo posto troviamo Mohamed (che dà il nome a 1.261 cittadini residenti), al 77/mo Vasile, tipicamente rumeno, allo stesso modo di Gheorhe e Constantin (84/mo e 89/mo). A Roma il primo nome completamente straniero è Mohamed, 148/mo, però con ben 2.012 portatori (risulta tra i primi 100, tra l’altro, anche a Bologna, Firenze e Reggio Calabria); seguono Vasile 166/mo (1.685 cittadini romeni), Gheorghe 176/mo (1.497) e Constantin 192/mo (1.247). A Milano Omar, nome di molti arabi ma anche di cittadini italiani, occupa addirittura la 30/ma posizione, con 3.100 presenze; Mohamed è 33/mo (2.553), seguito da Youssef 54/mo (2.132) e Ahmed 60/mo (2.004).

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