Sulla morte di Arafat gli esperti confermano: ragionevole la tesi dell’avvelenamento

7 Nov 2013 21:19 - di Redazione

La tesi dell’avvelenamento di Yasser Arafat col polonio è la più ragionevole. Ne sono convinti gli esperti svizzeri che hanno esaminato il corpo dell’ex presidente palestinese e che oggi in una conferenza stampa hanno presentato le loro conclusioni. Gli scienziati di Losanna – incaricati dalla vedova Suha Arafat di verificare presunte tracce di questa sostanza fra i resti e gli oggetti personali del leader palestinese – giudicano coerente l’ipotesi dell’avvelenamento, anche se sono convinti che “non si possa dire che sia stato proprio il polonio a causare la morte” di Arafat. Ma allo stesso tempo hanno affermato che questa ipotesi “non può neanche essere esclusa”. “I nostri risultati sostengono ragionevolmente la tesi dell’avvelenamento”, ha proseguito Francois Bochud, direttore dell’Istituto di Radiofisica applicata, aggiungendo che sul corpo del rais sono stati trovati quantitativi “significativi” della sostanza. La presenza di quest’ultima, hanno detto, presuppone necessariamente l’intervento di un “terzo”.

Un altro scienziato, il professore Patrice Mangin, direttore del Centro universitario di Medicina legale, ha aggiunto che se fosse stato possibile ottenere dei campioni di tessuto di Arafat subito dopo la sua morte, le conclusioni avrebbero potuto essere più categoriche. L’equipe svizzera ha analizzato diversi campioni provenienti dagli effetti personali del leader palestinese dopo l’esumazione del corpo a Ramallah nel novembre del 2012. Un altro fattore che complica ancora di più il lavoro – ha spiegato Mangin – è anche l’arco temporale compreso tra la morte di Arafat, avvenuta l’11 novembre 2004, e l’inizio del lavoro degli scienziati nel 2012. “Il polonio ha un’emivita di 138 giorni, e dopo otto anni non si può trovare altro che un milionesimo dell’attività della sostanza che era presente anni prima”, ha concluso Bochud. Proprio il fatto però di aver riscontrato, a diversi anni dalla morte di Arafat, delle dosi così elevate di polonio è uno degli argomenti che accreditano la tesi dell’avvelenamento o sicuramente la considerano la più ragionevole e la più coerente.

I palestinesi dell’Anp chiedono una commissione d’inchiesta internazionale. “Nello stesso modo in cui è stata istituita una commissione d’inchiesta internazionale sull’assassinio di Rafiq Hariri (l’ex premier libanese, ucciso in un attentato a Beirut nel 2005, ndr) – ha proposto Wassel Abu Yussef, membro del Comitato esecutivo dell’Olp – ci deve essere una commissione internazionale per indagare sulla morte del presidente Arafat”.

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