Studio all’americana ed effetti speciali non bastano: tra i tre candidati Pd vince la noia

30 Nov 2013 9:43 - di Guido Liberati

Doveva essere un confronto all’americana, è uscito un faccia faccia all’amatriciana, quello tra Pippo Civati, Gianni Cuperlo e Matteo Renzi, andato in onda sugli schermi di Sky.  Non sono bastati l’arredamento dello studio, i podi trasparenti e le domande incalzanti con tanto di timer, per far trasformare Renzi in Obama, Cuperlo in Al Gore e Civati nel nuovo Clinton. Il confronto televisivo è andato avanti nella noia più assoluta, a colpi di slogan triti e ritriti. A voler essere buoni, quello fra i tre sfidanti è stato “aplomb” britannico, a voler essere più cinici, un teatrino con le parti già assegnate: Renzi vincitore annunciato e gli altri due a far da comparse, a far conoscere i loro volti e i loro nomi, inclusa la pronuncia, come nel caso di Cuperlo, con molti italiani che ancora non sanno se mettere l’accento sulla u o sulla e. Così, più che le tre personalità, a far notizia è stato il meccanismo del faccia a faccia. Massimo un minuto e mezzo a risposta, diritto di replica, ma anche domande via Twitter e “voting” da parte del pubblico a casa, oltre che il controllo del fact checking e l’appello finale agli elettori. Davanti al palco, e dietro al conduttore Gianluca Semprini, quasi 600 persone fra il pubblico, 100 supporter per ciascuno dei candidati. Il tutto in un clima soporifero che ha avuto qualche scossa di adrenalina, quando sono arrivate le domande sul caso delle tessere del Pd, “tesseropoli” l’ha ribattezzato Sky sugli schermi. E quando Cuperlo, Renzi e Civati hanno dovuto rispondere sui diritti civili e le nozze gay. E anche quando si è parlato dei 101 che non votarono Romano Prodi al Quirinale, ferita ancora aperta nella base del partito.

Renzi era l’unico dei tre che aveva già partecipato a un confronto all’americana, sempre su Sky, alle primarie del centrosinistra di un anno fa. Giacca aperta, anche durante le pause pubblicitarie il sindaco è stato quello che si è mosso di più sul palco, mostrandosi a suo agio. Sempre abbottonato il completo di Civati, che però ha gareggiato con Renzi nelle battute ad effetto e ha raccolto un boato quando ha detto che sulla legge elettorale «ci sono Quagliariello e Violante che stanno scrivendo le bozze da 2 anni: per me c’è del tenero…». Più concentrato Cuperlo, che non si è mai allontanato dal leggio, nemmeno nelle pause pubblicitarie. Il pantheon di riferimento dei candidati alla segreteria del Partito democratico? Meme Auzzi e don Primo Mazzolari per Matteo Renzi. Bill De Blasio e Maria Carmela Lanzetta per Pippo Civati. Mentre l’unico che ha strappato un applauso convinto è stato Cuperlo che con Rosa Parks ha citato Enrico Berlinguer. Tanto per ricordare le origini della ditta. Alla fine grandi sorrisi fra i tre. Spente le telecamere, è stato Renzi a elargire pacche sulle spalle a ”Gianni e Pippo”, prima delle strette di mano anche con i sostenitori delle prime file, per far scendere l’adrenalina. Il primo parziale responso del voting di Sky alla domanda «Chi ti sta convincendo di più?» ha dato questa classifica: Renzi 49%, Civati 36%, Cuperlo 14%. C’era bisogno dello show per saperlo?

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