Sondaggio sulle intenzioni di voto alle primarie: plebiscito per Renzi che stacca tutti con il 72,5%

12 Nov 2013 12:44 - di Redazione

Il quotidiano di area Pd Europa (vicino a Matteo Renzi) pubblica oggi un sondaggio sulle intenzioni di voto alle primarie (realizzato da Quorum) che mostra un impressionante stacco di Renzi rispetto agli altri candidati: il 72,5% degli elettori delle primarie darebbe infatti la propria preferenza al sindaco di Firenze (59,7% uomini e 40,3% donne). La restante esigua fetta di consensi sarebbe spartita tra Cuperlo (14,5%) e Civati (12,3%). Solo un esiguo 0,7% per Pittella.

Il dato viene analizzato anche nella sua distribuzione geografica: “Guardando alle macroregioni – scrive Europa – Renzi rafforza il suo risultato nelle regioni rosse (dove raggiunge il 75,8 per cento) mentre arretra al Sud (69,5). E proprio nel Meridione Cuperlo può contare su consensi che sfiorano il 20 per cento, mentre al nord si ferma al 9,4 scontando la buona performance di Civati (18,4%)”. Interessanti anche i dati sull’età degli elettori sondati: “La fascia d’età più giovane – quella degli under 24 – costituiva il 9,1 per cento del campione: questo valore sale al 12,2 per cento tra gli elettori di Renzi (di gran lunga il più forte tra i giovanissimi, seguito da Pippo Civati). Ma Civati raccoglie un po’ a sorpresa alte quote di consenso soprattutto nelle fasce d’età comprese tra i 45 e i 64 anni: il 65,2 per cento dei suoi sostenitori rientra in questa categoria”. Quanto ai cuperliani, annota Europa, il 32 per cento si trova tra gli over 65.

Sulle primarie pesa in questi giorni il passo indietro di Romano Prodi, che non si recherà ai gazebo. Una mossa che viene oggi commentata dal ministro Graziano Delrio in un’intervista a La Stampa: “Questa scelta di Romano Prodi trasmette l’immagine di una grande distanza dal progetto Pd ed è questa la cosa che ferisce di più quelli che come me si sono avvicinati non appartenendo alle vecchie famiglie politiche”. Far cambiare idea all’ex premier, continua Delrio, “come è noto non è facile” e “Romano non può esser tirato per la giacca da appelli di qualche amico. Ma visto che siamo in tanti a voler bene a lui e al Pd, cercheremo di convincerlo”.

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